Bonus bebé, il welfare si difende sostenendo i servizi

Di fronte alle attuali ristrettezze di bilancio, è condivisibile la scelta di non disperdere le risorse destinate al welfare, ma di concentrarle su alcune grandi voci di valenza generale. E’ positivo perciò che si sia incrementata la dotazione del fondo per la non autosufficienza e mantenuta quella relativa al sostegno degli interventi socio-sanitari dei Comuni, in prima linea nell’affrontare le emergenze sociali.
Da questo punto di vista riteniamo ragionevole sospendere l’erogazione del “bonus bebè”: ciò di cui hanno bisogno le famiglie, soprattutto quelle a reddito più basso, non è un’erogazione una tantum, ma un sostegno per tutto il periodo che precede l’inserimento del bambino nella scuola materna. Chiediamo perciò alla Giunta di ripensare in questi termini lo strumento, individuando limiti di reddito per l’accesso al beneficio e indirizzandolo verso un maggiore sostegno all’abbattimento dei costi dei servizi, in particolare gli asili-nido. Con la manovra di luglio si potranno individuare nuove modalità e verificare le risorse da poter impegnare.
Quella sarà anche la sede per intervenire sulle criticità e le lacune che emergeranno in corso d’opera, previo un attento e puntuale monitoraggio dei bisogni da parte delle competenti direzioni regionali, con il concorso delle aziende sanitarie, degli ambiti e dei comuni.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg