Carta dei diritti, in Fvg più di 400 assemblee
Oltre 400 assemblee in programma tra febbraio e marzo, di cui 150 già svolte, coinvolgendo luoghi di lavoro pubblici e privati, sedi sindacali, decine di leghe territoriali del sindacato pensionati. E’ uno sforzo senza precedenti, per una consultazione degli iscritti, quello promosso dalla Cgil del Friuli Venezia Giulia nell’ambito della campagna sulla Carta dei diritti universali dei lavoratori e delle lavoratici, la proposta di legge di iniziativa popolare che punta a estendere e uniformare le tutele e i diritti nel mercato del lavoro.
«L’impegno di tutta l’organizzazione – spiega il segretario regionale Franco Belci – è proporzionale all’ambizioso obiettivo che si è posto la Cgil, quello di riscrivere lo Statuto dei lavoratori, una legge che va rinnovata per restare al passo con le profonde trasformazioni del mercato del lavoro, caratterizzato da una miriade di tipologie contrattuali e da una progressiva tendenza alla precarizzazione del lavoro, tendenza che il jobs act non ha arrestato. Se è vero infatti che gli esoneri contributivi hanno favorito una ripresa dei contratti a tempo indeterimnato, particolarmente marcata in Fvg, gli effetti della riforma andranno valutati al netto degli sgravi. Senza dimenticare che i nuovi contratti “stabili” favoriti dagli incentivi non sono contratti a tempo indeterminato veri e propri, ma contratti a tutele crescenti, cioè senza la granzia dell’articolo 18».
Nasce da queste considerazioni la Carta dei diritti, un testo di 97 articoli che la Cgil ha elaborato con la collaborazione di alcuni tra i più autorevoli giuslavoristi italiani, e la campagna referendaria con cui la confederazione intende “spingere” l’iter della proposta di legge. Oltre a porre un primo quesito sulla “Carta”, infatti, attraverso la consultazione la Cgil chiede agli iscritti anche il mandato per avviare uno o più referendum abrogativi per cancellare alcune delle novità introdotte dal jobs act e da altre norme approvate negli ultimi anni in materia di mercato del lavoro.
Tra le 150 assemblee già svolte anche quelle che hanno interessato alcuni dei principali siti produttivi della regione, dalla Fincantieri la scorsa settimana fino alla Danieli e all’Electrolux in questi ultimi giorni, coinvolgendo migliaia di lavoratori e non soltanto iscritti alla Cgil. Tra i principali appuntamenti in programma la prossima settimana quelli che riguarderanno i dipendenti di Casagrande e Coop Alleanza 3.0 in provincia di Pordenone (tutti mercoledì 1° marzo), Dynamich Technologies (ex Raco) e Giuliane in provincia di Udine (1° e 2 marzo), Diaco e Pincipe (3 e 4 marzo) in provincia di Trieste. Complessivamente sono 410 le assemblee in calendario, di cui oltre un terzo già svolte, ma altre se ne potranno aggiungere al programma di qui fino all’ultima settimana prima di Pasqua. Come traguardo finale di votanti la Cgil non indica obiettivi numerici, visto anche l’elevato numero di aziende chiuse o ad attività ridotta a causa della crisi. Il parametro di riferimento, in ogni caso, sono i 22.700 iscritti che parteciparono all’ultima campagna congressuale, nella primavera del 2014.
«L’impegno di tutta l’organizzazione – spiega il segretario regionale Franco Belci – è proporzionale all’ambizioso obiettivo che si è posto la Cgil, quello di riscrivere lo Statuto dei lavoratori, una legge che va rinnovata per restare al passo con le profonde trasformazioni del mercato del lavoro, caratterizzato da una miriade di tipologie contrattuali e da una progressiva tendenza alla precarizzazione del lavoro, tendenza che il jobs act non ha arrestato. Se è vero infatti che gli esoneri contributivi hanno favorito una ripresa dei contratti a tempo indeterimnato, particolarmente marcata in Fvg, gli effetti della riforma andranno valutati al netto degli sgravi. Senza dimenticare che i nuovi contratti “stabili” favoriti dagli incentivi non sono contratti a tempo indeterminato veri e propri, ma contratti a tutele crescenti, cioè senza la granzia dell’articolo 18».
Nasce da queste considerazioni la Carta dei diritti, un testo di 97 articoli che la Cgil ha elaborato con la collaborazione di alcuni tra i più autorevoli giuslavoristi italiani, e la campagna referendaria con cui la confederazione intende “spingere” l’iter della proposta di legge. Oltre a porre un primo quesito sulla “Carta”, infatti, attraverso la consultazione la Cgil chiede agli iscritti anche il mandato per avviare uno o più referendum abrogativi per cancellare alcune delle novità introdotte dal jobs act e da altre norme approvate negli ultimi anni in materia di mercato del lavoro.
Tra le 150 assemblee già svolte anche quelle che hanno interessato alcuni dei principali siti produttivi della regione, dalla Fincantieri la scorsa settimana fino alla Danieli e all’Electrolux in questi ultimi giorni, coinvolgendo migliaia di lavoratori e non soltanto iscritti alla Cgil. Tra i principali appuntamenti in programma la prossima settimana quelli che riguarderanno i dipendenti di Casagrande e Coop Alleanza 3.0 in provincia di Pordenone (tutti mercoledì 1° marzo), Dynamich Technologies (ex Raco) e Giuliane in provincia di Udine (1° e 2 marzo), Diaco e Pincipe (3 e 4 marzo) in provincia di Trieste. Complessivamente sono 410 le assemblee in calendario, di cui oltre un terzo già svolte, ma altre se ne potranno aggiungere al programma di qui fino all’ultima settimana prima di Pasqua. Come traguardo finale di votanti la Cgil non indica obiettivi numerici, visto anche l’elevato numero di aziende chiuse o ad attività ridotta a causa della crisi. Il parametro di riferimento, in ogni caso, sono i 22.700 iscritti che parteciparono all’ultima campagna congressuale, nella primavera del 2014.
ASSEMBLEE CARTA DIRITTI, IL CALENDARIO A UDINE (sito Cgil Udine)
ASSEMBLEE CARTA DIRITTI, IL CALENDARIO A TRIESTE (sito Cgil Trieste)
Si rimanda ai prossimi giorni per gli aggiornamenti da tutto il territorio regionale