Centrale di Monfalcone, garanzie sugli investimenti o sarà sciopero
Nella giornata di ieri ci è arrivata la conferma della convocazione per il 28 settembre dell’incontro con A2A sulla centrale di Monfalcone. Per soddisfare la nostra richiesta di incontrare i vertici aziendali, A2A ha chiesto di tenere l’incontro a Brescia e non a Monfalcone. Pur di sbloccare l’attuale situazione di incertezza, diventata sempre più preoccupante con il passare del tempo, abbiamo ritenuto di dare la nostra disponibilità.
A questo punto ci aspettiamo che il 28 i vertici aziendali ci illustrino un concreto piano di sviluppo debitamente finanziato, che preveda la sostituzione dell’attuale impianto ormai obsoleto con uno nuovo realizzato con tecnologie moderne, in grado di garantire una produzione competitiva sul mercato e che contribuisca ad abbassare il costo dell’energia. Per dimostrare con fatti e non parole che il sito di Monfalcone ha un futuro certo, ci aspettiamo di poter concordare un calendario di incontri per discutere dei riflessi occupazionali e dell’impatto ambientale.
A riguardo la nostra posizione è chiara: noi riteniamo debbano essere confermati gli attuali organici attraverso il pieno riutilizzo, in tutte le fasi, di tutti i lavoratori e di tutte le professionalità presenti, e debba essere garantita con scelte opportune, a partire dalla progettazione, una consistente riduzione dell’impatto ambientale, da riscontrare in maniera trasparente anche durante l’esercizio dell’impianto.
Noi, insieme ai lavoratori, siamo pronti da tempo ad affrontare questi temi e verificheremo che l’azienda a sua volta sia finalmente pronta ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, con i lavoratori e con il territorio. In caso contrario, o qualora le risposte fossero, per l’ennesima volta, elusive o dilatorie, proclameremo un’intera giornata di sciopero come da mandato già ricevuto dai lavoratori nelle recenti assemblee.
Le segreterie regionali Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uilcem Uil
A questo punto ci aspettiamo che il 28 i vertici aziendali ci illustrino un concreto piano di sviluppo debitamente finanziato, che preveda la sostituzione dell’attuale impianto ormai obsoleto con uno nuovo realizzato con tecnologie moderne, in grado di garantire una produzione competitiva sul mercato e che contribuisca ad abbassare il costo dell’energia. Per dimostrare con fatti e non parole che il sito di Monfalcone ha un futuro certo, ci aspettiamo di poter concordare un calendario di incontri per discutere dei riflessi occupazionali e dell’impatto ambientale.
A riguardo la nostra posizione è chiara: noi riteniamo debbano essere confermati gli attuali organici attraverso il pieno riutilizzo, in tutte le fasi, di tutti i lavoratori e di tutte le professionalità presenti, e debba essere garantita con scelte opportune, a partire dalla progettazione, una consistente riduzione dell’impatto ambientale, da riscontrare in maniera trasparente anche durante l’esercizio dell’impianto.
Noi, insieme ai lavoratori, siamo pronti da tempo ad affrontare questi temi e verificheremo che l’azienda a sua volta sia finalmente pronta ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, con i lavoratori e con il territorio. In caso contrario, o qualora le risposte fossero, per l’ennesima volta, elusive o dilatorie, proclameremo un’intera giornata di sciopero come da mandato già ricevuto dai lavoratori nelle recenti assemblee.
Le segreterie regionali Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uilcem Uil