Ciclo idrico e dei rifiuti, la Cgil promuove la nuova legge
«La Regione investe su un percorso di partecipazione attiva dei lavoratori al processo di riordino del ciclo idrico e dei rifiuti, scongiurando l’ipotesi che questo possa portare a cambiamenti di condizioni retributive e contrattuali per chi opera nel settore». La Cgil esprime così la sua soddisfazione per l’approvazione, all’articolo 16 della legge regionale approvata questa settimana, del comma che introduce una clausola sociale che tutela i lavoratori eventualmente coinvolti dall’eventuale subentro di nuove società di gestione.
«Si tratta – spiega Emanuele Iodice, della segreteria regionale Cgil, assieme ai rappresentanti delle categorie coinvolte Gianfranco Comparone (Filctem Cgil) e Luca Munno (Fp Cgil) – di un emendamento che era stato espressamente richiesto dalla Cgil (vedi comunicato dell’8 marzo 2016), e che prevede nello specifico il riconoscimento, in caso di cambiamento del gestore, delle attuali condizioni retributive e normative, con la piena applicazione dell’articolo 2112 del codice civile. Una condizione essenziale – concludono gli esponenti della Cgil – per tutelare i lavoratori e anche gli utenti, attraverso il pieno riconoscimento dei diritti contrattuali e delle professionalità dei lavoratori, anche a garanzia degli utenti e dell’efficienza del servizio».
«Si tratta – spiega Emanuele Iodice, della segreteria regionale Cgil, assieme ai rappresentanti delle categorie coinvolte Gianfranco Comparone (Filctem Cgil) e Luca Munno (Fp Cgil) – di un emendamento che era stato espressamente richiesto dalla Cgil (vedi comunicato dell’8 marzo 2016), e che prevede nello specifico il riconoscimento, in caso di cambiamento del gestore, delle attuali condizioni retributive e normative, con la piena applicazione dell’articolo 2112 del codice civile. Una condizione essenziale – concludono gli esponenti della Cgil – per tutelare i lavoratori e anche gli utenti, attraverso il pieno riconoscimento dei diritti contrattuali e delle professionalità dei lavoratori, anche a garanzia degli utenti e dell’efficienza del servizio».