Comparto unico, la Cgil boccia la poposta dell’Anci
«Non è con le furbate che si fa decollare la trattativa, specie se in ballo c’è un contratto scaduto da due anni. Gli aumenti vanno calcolati sui trattamenti in vigore a livello regionale». Il segretario regionale della Cgil Franco Belci boccia così la proposta dell’Anci sul rinnovo contrattuale del comparto unico: «Garantire gli stessi aumenti previsti dal contratto nazionale – dichiara – significa il 3,2% sui tabellari e l’1,5% sul secondo livello, applicati sul contratto del comparto unico. Su queste basi siamo disposti a trattare: se invece l’Anci pretende di applicare gli stessi aumenti monetari previsti a livello nazionale, si va dritti verso lo sciopero. Le percentuali d’incremento sul tabellare, infatti, finirebbero per essere molto più basse del 3,2% prospettato».
Respinta al mittente anche la proposta dei sindaci sul rinnovo del contratto nell’area dirigenziale: «Era stato firmato un accordo – dichiara Belci – che non può essere disdetto unilateralmente. La nostra posizione è semplice: i patti vanno mantenuti».