Congresso, l’intervento di don Di Piazza: nel nostro Paese deficit di laicità
Cinquantasette ospiti provenienti da dieci paesi, un impegno in difesa dei diritti degli immigrati che dura da oltre vent’anni. Il centro Ernesto Balducci di Zugliano (Udine), fondato nel 1988, è un punto fermo nella cultura e nella pratica quotidiana dell’accoglienza in Friuli Venezia Giulia.
«In questo Paese – ha affermato don Di Piazza davanti a oltre 200 delegati della Cgil – esiste un deficit di laicità, inteso come quella dimensione comune che ci accomuna tutti, come apertura al dialogo tra posizioni diverse. Lo stesso crocifisso è innanzitutto un simbolo laico, perché è il simbolo di chi ha dato la sua vita per gli altri: vederci anche il volto di Dio è un atto di fede. Reputo impropria, quindi, la scelta di collocarlo come simbolo identitario nell’aula del Consiglio regionale. Sarebbe corretto farlo se quel crocifisso venisse considerato un esempio di vita e di comportamento, e non mi sembra che sia questo il caso della nostra Regione. Sono profondamente deluso anche dalle parole usate oggi del presidente Tondo e del concetto di rotazione che ha usato a proposito di immigrazione: mi chiedo se rotazione voglia dire discriminare gli immigrati nell’accesso al welfare, legittimare le ronde o accettare l’esistenza di un centro di reclusione come quello di Gradisca».
In queste parole il senso dell’impegno «laico» del centro Balducci, ma anche l’appello a «un dovere della memoria e a un’etica di responsabilità» che deve guidare anche il sindacato e soprattutto la politica. «Una politica – ha concluso Di Piazza – che non dovrebbe rispondere alle paure dei cittadini amplificandole, ma dovrebbe cercare di governare i processi, riscoprendo il valore e l’esigenza dell’utopia nella nostra società». Lunghissimo l’applauso che la sala ha tributato a don Di Piazza al termine del suo intervento. Come omaggio all’impegno civile del sacerdote, inoltre, il segretario confederale Agostino Megale ha consegnato al direttore del centro Balducci la tessera onoraria della Cgil.