Cooperative sociali senza contratto. Mobilitati i lavoratori
Sono in stato di 9mila lavoratori delle cooperative sociali della
regione. Parte dei quali sino ancora in attesa degli aumenti previsti
dal contratto nazionale 2010-2012. A lanciare l’allarme i sindacati di
categoria (Fp-Cgil, Fisascat e Fp-Cisl, Uil-Fpl), che stamane hanno
organizzato a Udine un attivo regionale dei delegati del settore.
Il
problema nasce dalla mancata applicazione, in molte cooperative, degli
aumenti previsti dal contratto nazionale 2010-2012, firmato nel dicembre
2011. Aumenti che ammontano mediamente a 70 eutro mensili nel triennio,
divisi in tre tranche, con decorrenza luglio 2012 (30 euro), settembre
2012 (20 euro) e marzo 2013 (20 euro). Le trattative tra sindacati e
centrali cooperative, aperte dopo la presentazione della piattaforma per
il rinnovo dell’integrativo regionale, si sono fermate nel giugno del
2012, «dopo che le parti datoriali – spiegano i sindacati – hanno
chiesto un accordo generale sull’applicazione differita degli aumenti,
ma senza riconoscimento degli arretrati già maturati».
In ballo,
secondo quanto riferito oggi da Mafalda Ferletti (Fp-Cgil), Luca
Tracanelli (Uil-Fpl), Paolo Duriavig e Angelo Del Tin (Fisascat e
Fp-Cisl), il riconoscimento di 140 euro fin qui maturati dai lavoratori.
Ma i sindacati contestano anche la pretesa delle cooperative di
differire l’applicazione del contratto senza documentare le difficoltà
economiche o finanziarie da parte delle singole aziende. «Questo in un
regione – hanno aggiunto i sindacati – dove i tempi di pagamento da
parte delle pubbliche amministrazioni alle ditte in appalto sono
assolutamente virtuosi».
Sul tappeto, come detto, anche il rinnovo
dell’integrativo regionale, attraverso il quale i sindacati puntano a
introdurre una serie di novità sia sul piano normativo (permessi per la
formazione, nuove regole sulla turnistica, banca delle ore, garanzie in
caso di cambio di appalto) che sul fronte retributivo. Su quest’ultimo
versante, tra l’altro, i lavoratori attendono il pagamento, con la
mensilità di giugno, dell’indennità di 110 euro prevista dal rinnovo
nazionale del 2011.
Tra le iniziative annunciate dai sindacati a
Udine anche pressioni nei confronti delle amministrazioni appaltanti, in
virtù della norma contrattuale che le chiama in causa in caso di
inadempimento da parte delle aziende appaltatrici.
regione. Parte dei quali sino ancora in attesa degli aumenti previsti
dal contratto nazionale 2010-2012. A lanciare l’allarme i sindacati di
categoria (Fp-Cgil, Fisascat e Fp-Cisl, Uil-Fpl), che stamane hanno
organizzato a Udine un attivo regionale dei delegati del settore.
Il
problema nasce dalla mancata applicazione, in molte cooperative, degli
aumenti previsti dal contratto nazionale 2010-2012, firmato nel dicembre
2011. Aumenti che ammontano mediamente a 70 eutro mensili nel triennio,
divisi in tre tranche, con decorrenza luglio 2012 (30 euro), settembre
2012 (20 euro) e marzo 2013 (20 euro). Le trattative tra sindacati e
centrali cooperative, aperte dopo la presentazione della piattaforma per
il rinnovo dell’integrativo regionale, si sono fermate nel giugno del
2012, «dopo che le parti datoriali – spiegano i sindacati – hanno
chiesto un accordo generale sull’applicazione differita degli aumenti,
ma senza riconoscimento degli arretrati già maturati».
In ballo,
secondo quanto riferito oggi da Mafalda Ferletti (Fp-Cgil), Luca
Tracanelli (Uil-Fpl), Paolo Duriavig e Angelo Del Tin (Fisascat e
Fp-Cisl), il riconoscimento di 140 euro fin qui maturati dai lavoratori.
Ma i sindacati contestano anche la pretesa delle cooperative di
differire l’applicazione del contratto senza documentare le difficoltà
economiche o finanziarie da parte delle singole aziende. «Questo in un
regione – hanno aggiunto i sindacati – dove i tempi di pagamento da
parte delle pubbliche amministrazioni alle ditte in appalto sono
assolutamente virtuosi».
Sul tappeto, come detto, anche il rinnovo
dell’integrativo regionale, attraverso il quale i sindacati puntano a
introdurre una serie di novità sia sul piano normativo (permessi per la
formazione, nuove regole sulla turnistica, banca delle ore, garanzie in
caso di cambio di appalto) che sul fronte retributivo. Su quest’ultimo
versante, tra l’altro, i lavoratori attendono il pagamento, con la
mensilità di giugno, dell’indennità di 110 euro prevista dal rinnovo
nazionale del 2011.
Tra le iniziative annunciate dai sindacati a
Udine anche pressioni nei confronti delle amministrazioni appaltanti, in
virtù della norma contrattuale che le chiama in causa in caso di
inadempimento da parte delle aziende appaltatrici.