Enti locali, la Cgil spinge sulle aggregazioni
«Siamo per una riforma delle autonomie locali che contribuisca, anche favorendo le aggregazioni e i meccanismi associativi tra i comuni, all’efficienza della pubblica amministrazione e alla difesa del welfare. In questo senso siamo certi che il comparto unico, facilitando la mobilità del personale in senso orizzontale e verticale, rappresenti una risorsa fondamentale». E’ quanto ha dichiarato Alessandro Forabosco, segretario generale della Cgil di Udine, nel corso di una tavola rotonda sulle riforme istituzionali tenutasi ieri (martedì) nella sede della Camera del lavoro, alla presenza di Vincenzo martines, presidente della V commissione del Consiglio regionale. Riguardo alla trasformazione delle Province in enti di secondo grado, per la Cgil rappresenta solo uno dei passaggi della riforma, «che dovrà pertanto essere valutata – ha spiegato Forabosco -nel suo impianto complessivo».
«La riforma – ha spiegato da parte sua Martines – dovrà essere la colonna portante del futuro assetto istituzionale per i prossimi 30 anni. In quest’ottica, i principi che dovranno guidare l’intervento riformatore sono soprattutto quelli della sussidiarietà e dell’unicità delle competenze divise tra Regione e Comuni. In questa prospettiva, il superamento delle Province diventa la conseguenza di un quadro rinnovato di ruoli tra Regione e sistema delle autonomie, che avrà come collante la reale e completa attuazione del comparto unico».