Fantoni, l’azienda chiede centoventi esuberi
Centoventi esuberi, di cui 40 nel mobilificio, 60 nelle divisioni Plaxil e Plaxil 3 (pannelli), 20 tra il personale impiegatizio. Questa la richiesta che la Fantoni ha illustrato la scorsa settimana ai sindacati territoriali di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil e alle Rsu. Lo hanno reso noto oggi, dopo aver concluso una lunga tornata di assemblee tra i dipendenti, Villiam Pezzetta e Mauro Franzolini, segretari di Fillea e Feneal Udine, e Bruno Minutti della Filca-Cisl Alto Friuli.
Solo dalla prossima settimana, hanno spiegato i sindacati, il confronto con i vertici aziendali affronterà nel dettaglio le richieste prospettate nel primo incontro. Richieste che prevedono anche una ridiscussione al ribasso degli integrativi aziendali e della turistica. Il tutto, ovviamente, per ridurre i costi di una crisi che si sta rivelando molto più profonda e lunga di quanto inizialmente prospettato. «E tale quindi – hanno rimarcato i sindacati – da mettere in grave difficoltà un gruppo strutturato e fortemente capitalizzato come la Fantoni».
Secondo quanto emerso, gli esuberi riguardano in regione solo lo stabilimento centrale di Osoppo, 760 dipendenti, dove sono stati attivati da un anno e mezzo i contratti di solidarietà, per un tetto massimo di 280 dipendenti. Il gruppo, che in regione conta circa 850 dipendenti, non ha invece dichiarato esuberi alla La-Con di Villa Santina e alla Patt di Attimis, mentre nello stabilimento campano di Avellino è stata richiesta la cassa integrazione straordinaria.
Quanto ai contratti di solidarietà a Osoppo, che scadranno nel marzo 2011, il loro rinnovo non è allo stato attuale possibile. Un’eventuale proroga dell’ammortizzatore, infatti, è legata innanzitutto al varo di un nuovo decreto da parte del Governo. Tra gli aspetti da verificare, hanno spiegato Pezzetta, Franzolini e Minutti, anche la tempistica degli esuberi: non è chiaro infatti se questi, nelle intenzioni dell’azienda, dovrebbero scattare prima o dopo la scadenza dei contratti di solidarietà.
«Eravamo a conoscenza dello stato di crisi che sta colpendo anche la Fantoni, come tutto il settore del legno arredamento – hanno dichiarato i segretari –, ma l’entità degli esuberi richiesti va al di là dei nostri timori e non è assolutamente condivisibile». I sindacati, pur non sottraendosi al confronto, chiedono «una trattativa a 360 gradi, che dia risposte chiare anche sul piano industriale e sugli strumenti per garantire all’azienda un recupero di competitività».