Finanziaria Fvg, rivedere i criteri su Irap e Irpef
«Se la correzione della finanziaria regionale è inevitabile, imposta com’è da una manovra nazionale iniqua e fortemente penalizzante, esistono i margini per un intervento diverso da quello prospettato dalla Giunta. In particolare è necessario rivedere profondamente l’intervento sull’Irap e agire, come abbiamo già chiesto, sull’Irpef, con l’obiettivo prioritario di esentare dal rincaro dell’addizionale i redditi più bassi». A chiederlo è il segretario regionale della Cgil Franco Belci, che, «pur consapevole di un quadro profondamente mutato rispetto al confronto della scorsa settimana tra Giunta e parti sociali», ribadisce le priorità già sostenute dalla Cgil al tavolo col presidente Tondo e l’assessore Savino.
«Sul taglio dell’Irap – spiega il segretario – la manovra Monti adotta criteri selettivi che possono essere utilizzati anche a livello regionale, per evitare una riduzione a pioggia di dubbia efficacia, che produce effetti perversi, penalizzando le piccole aziende, ed è più costosa per le casse regionali. Le risorse così risparmiate, a parità di saldo complessivo, potranno essere destinate a un intervento sull’addizionale Irpef, che rientra tra le prerogative statutarie della Regione, per preservare dagli aumenti i redditi bassi, già duramente penalizzati dalla manovra nazionale». Una manovra sulla quale la Cgil ribadisce la sua netta contrarietà, già espressa con lo sciopero di lunedì scorso: «Le modifiche previste dal superemendamento del Governo vanno nella direzione giusta, ma non sono sufficienti. La manovra resta profondamente iniqua, ma se siamo arrivati a questo punto le responsabilità sono soprattutto del Governo precedente, anche se i rappresentanti del centrodestra che oggi tuonano contro la manovra fingono di essersene dimenticati».