Fvg Pride, ci sarà anche la Cgil
«Dobbiamo continuare a lottare per mantenere le vittorie finora conseguite, ma il cammino è ancora lungo perché tutte le persone della comunità LGBTQIA+ possano vivere con pari dignità, libere da ogni oppressione e discriminazione». E’ quanto si legge nel manifesto politico di Fvg Pride, la grande manifestazione in programma a Trieste e Muggia sabato 8 giugno, a un anno di distanza dal primo Pride della nostra regione, tenutosi a Udine lo scorso anno. «E’ la nostra risposta di orgoglio e speranza ad un clima politico sempre più ostile non solo verso la comunità lesbica, gay, bisessuale, transgender, queer, intersex, asessuale, ma verso chiunque venga considerato “diverso”, che sia per genere, colore della pelle, etnia, religione o estrazione sociale», si legge ancora nel manifesto politico dell’evento, cui ha dato la propria adesione anche la Cgil regionale».
Tra i motivi della seconda edizione anche la protesta contro la scelta della Regione FVG e dei Comuni di Udine e Trieste di uscire da Re.a.dy, la rete delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale e l’identità di genere. A rafforzare questa scelta altre decisioni eloquenti come la modifica della legge regionale 9/2014, fatta per limitare lo spazio d’azione del Garante per i diritti delle persone a rischio discriminazione, o l’annullamento della delibera 1540/2017, con la quale la precedente giunta consentiva ai dipendenti regionali che hanno avviato un procedimento giudiziario di rettifica del genere di ottenere un'”identità alias” provvisoria corrispondente al genere di elezione.
Da qui anche l’adesione della Cgil a una manifestazione indetta in nome di battaglie importanti come il matrimonio egualitario, la possibilitàdi adozione di minori anche da parte di persone singole e di coppie dello stesso sesso, l’approvazione di una legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, il diritto all’autodeterminazione delle persone transgender e intersessuali, il rispetto di principi fondamentali come la laicità dello Stato e la tutala del multilinguismo in regione, il rispetto della legge 70/2016, che riconosce pari dignità a unioni civili e matrimoni, la trascizione delle nozze tra persone dello stesso sesso contratte all’estero, la prevenzione e la formazione contro le discriminazioni nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, la regolamentazione della prostituzione per una maggiore tutela di chi lavora in questo ambito, il riconoscimento del Centro di sulle malattie sessualmente trasmissibili di Gorizia come polo di riferimento regionale e tanti altri obiettivi di civiltà, tra cui anche la piena applicazione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza, l’accesso alla procreazione medicalmente assistita anche a coppie dello stesso sesso e a singoli.
L’invito che la Cgil regionale rivolge a tutti i suoi iscritti e iscritte è a sostenere le ragioni della manifestazione e a partecipare al grande corteo in programma sabato, per dare una volta di più il segno di un’organizzazione sempre impegnata per i diritti e contro ogni forma di discriminazione, dentro e fuori il mondo del lavoro. Per chi vuole sfilare assieme alla Cgil il ritrovo è in piazza Libertà, davanti alla stazione di Trieste: basterà cercare lo striscione con il quadrato rosso.