I pensionati: dietro all’azienda unica il rischio di tagli al welfare
Avviare il confronto con i sindacati prima di assumere qualsiasi scelta sull’ipotesi di azienda unica. A chiederlo sono le segreterie dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, dopo l’approvazione del piano Tondo in Consiglio. «Non vorremmo che dietro alla proposta di azienda unica – dichiarano i segretari regionali Ezio Medeot (Spi-Cgil), Gianfranco Valenta (Fnp-Cisl) e Arnoldo Renni (Uilp-Uil) – si nascondesse un disegno accentratore, volto non tanto a ottenere economie di gestione, ma a far tornare i conti attraverso i tagli ai servizi territoriali. Una sorta di neocentralismo che minaccia di avere effetti devastanti sull’integrazione socio-sanitaria, sul funzionamento degli ambiti e dei distretti, sulla continuità di servizi fondamentali come la prevenzione, la riabilitazione, l’assistenza domiciliare ad anziani e non autosufficienti. Sarebbe inaccettabile se, invece di avviare una vera politica di lotta agli sprechi, si finisse per tagliare sul welfare, che deve restare invece un fondamentale baluardo nella difesa dei cittadini, già pesantemente colpiti dalla crisi e dagli effetti dalle manovre del Governo».
Il rischio, per i sindacati pensionati, è che ne esca fortemente indebolito anche il ruolo che nella gestione del welfare territoriale svolgono enti locali, sindacati e operatori: «Che finora – rimarcano Medeot, Valenta e Renni – hanno dato un contributo fondamentale nella difesa delle categorie più deboli».