I sindacati chiedono ad A2A precise garanzie sul futuro dei lavoratori
«Nelle prossime settimane è già in programma l’avvio di incontri con i vertici di a2a e della nuova società Energie Future (partecipata al 100% da a2a) nella quale dovrebbe confluire la proprietà della centrale monfalconese. In quella sede riporterò la necessità che il nuovo piano industriale preservi i livelli occupazionali della centrale. Per farlo, servono investimenti sul territorio, nonché attenzione e sostegno da parte dei livelli nazionale e regionale». Queste le assicurazioni che il sindaco di Monfalcone, Silvia Altran, ha espresso ai rappresentanti sindacali dei lavoratori della centrale termoelettrica ricevuti nel suo ufficio.
I delegati dei lavoratori della centrale a2a di Monfalcone insieme alle segreterie regionali e territoriali di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil, hanno innanzitutto precisato che «tutte le indagini effettuate hanno dimostrato che la centrale rispetta ampiamente gli stringenti limiti imposti dalle leggi a tutela della salute dei cittadini del territorio. Pertanto la scelta del no al carbone è una scelta di politica energetica, e quindi nello stesso momento ed in modo altrettanto chiaro, deve essere assunto anche l’impegno politico di trovare sul territorio le soluzioni per garantire l’occupazione degli attuali addetti che sono circa 150 diretti e circa altrettanti indiretti. Sono complessivamente 300 famiglie».
«Le nostre priorità erano e restano» proseguono i rappresentanti dei lavoratori «il mantenimento del sito produttivo, investimenti sul territorio tali da garantire gli attuali livelli occupazionali. Pertanto su questi temi» chiederemo all’azienda precisi impegni, che chiediamo anche alle Istituzioni sul territorio perché facciano la loro parte per garantire la praticabilità degli investimenti. Tuttavia – hanno concluso i sindacalisti – la costituzione della nuova società e le prospettive che sono state delineate, stando a quanto è apparso di recente sulla stampa, non fanno che acuire le preoccupazioni sul futuro».
Il sindaco Altran ha raccolto le indicazioni e fatte proprie le preoccupazioni dei lavoratori. «Fondamentale per un territorio è garantire le migliori condizioni ambientali e di tutela della salute, ma sicuramente anche l’occupazione – ha spiegato – Alla mia precisa domanda, a2a ha affermato di non avere in programma una riduzione dell’organico. Ribadirò questa mia richiesta in ogni sede, dal momento che Monfalcone è stata individuata dalla stessa società come una struttura nella quale sarà possibile superare gradualmente il vecchio metodo produttivo del carbone creando anche ipotesi di sviluppo con tecnologie innovative. Per raggiungere questo obiettivo però si deve trovare il modo di adeguare il sito produttivo che ha caratteristiche di grande interesse anche alla luce dei contenuti della legge regionale “Rilancimprese”. Potrebbe essere una grande occasione per fare sul nostro territorio un’economia basata sull’applicazione delle energie pulite, ed è un’occasione che non dobbiamo perdere».