La guerra e il pane. Il 15-18 visto con gli occhi dei lavoratori

L’altra faccia della Grande Guerra. Vista con gli occhi dei lavoratori e dei contadini, di chi la guerra l’ha combattuta come soldato o ne ha pagato il prezzo fatto di privazioni, paura, violenza e miseria. Questa la storia che si racconterà a Gorizia il 2 e il 3 dicembre nel centro conferenze di via Alviano 18, sede di una due giorni organizzata dal sindacato pensionati Spi Cgil che si concluderà giovedì a Redipuglia, con gli omaggi al Sacrario e al cimitero austro-ungarico.
Guerra e Pane, operai e contadini nella Grande Guerra: questo il titolo dell’iniziativa, fortemente voluta dalla segretaria nazionale dello Spi Carla Cantone, che sarà presente a Gorizia e terrà l’intervento conclusivo nella mattinata di giovedì. Organizzato col sostegno della Provincia, l’evento si aprirà alle 14.30 di mercoledì con i saluti del segreterio regionale dello Spi-Cgil Ezio Medeot, del presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta e di Maurizio Fermeglia, rettore dell’università di Trieste.
Poi toccherà agli storici, dall’introduzione di Edoardo Montali, della fondazione Di Vittorio, agli interventi dei tanti relatori cui lo Spi ha affidato il compito di ricostruire uno spaccato della situazione economica e sociale delle città e delle campagne negli anni del conflitto e in quelli che lo precedettero, con testimonianze, oltre che dal Friuli Venezia Giulia, anche dal Veneto e dal Trentino. Da segnalare l’intervento di Matteo Ermacora, dell’istituto Saranz di Trieste, che parlerà della ricostruzione agraria nelle “terre redente”, ma anche il racconto delle sommosse che in quegli anni si vissero nel vicino Veneto. Al termine della prima giornata, alle 18, anche un racconto affidato alle voci del giornalista Edoardo Pittalis e alla cantante Francesca Gallo.
Sulla stessa falsariga il programma di giovedì, fino all’intervento conclusivo di Carla Cantone, previsto per le 12. Nel primo pomeriggio, alle 14, l’omaggio dello Spi al Sacrario e al cimitero austro-ungarico di Redipuglia.