Lavori pubblici, la Giunta passi dalle parole ai fatti
«La disponibilità espressa dal presidente Tondo in materia di esclusione degli appalti al massimo ribasso deve trovare riscontro nei fatti. Ci aspettiamo pertanto una rinnovata iniziativa della Giunta e della maggioranza su questo versante, di concerto con gli Enti locali e l’Anci, che in materia di appalti hanno già siglato importanti accordi con il sindacato». Questa la reazione delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil alle dichiarazioni rilasciate dal Governatore giovedì a Trieste, nell’ambito del convegno sulla crisi delle’edilizia organizzato dall’Ance Fvg in collaborazione con i sindacati.
«Per affrontare la crisi che sta colpendo anche il settore delle costruzioni – dichiarano Giuliana Pigozzo (Cgil), Elvio Di Lucente (Cisl) e Fernando Della Ricca (Uil) – è necessario fare sistema. Un ruolo fondamentale ce l’ha la Regione, che deve definire regole capaci di qualificare l’offerta, di selezionare le imprese, di garantire la tutela dei diritti contrattuali e della sicurezza sul lavoro. Il primo passo da compiere, pertanto, è l’esclusione delle gare al massimo ribasso per tutti i lavori pubblici appaltati in regione. Bisogna poi favorire la qualificazione delle imprese, garantendo sostegno a quelle che rispettano le regole, e promuovere la tutela del lavoro, assicurando la responsabilità solidale del committente e garantendo la copertura degli incrementi contrattuali nell’arco di vigenza dell’appalto».
Ma i sindacati non chiedono soltanto nuove regole. «Per rilanciare l’edilizia – dichiarano Pigozzo, Di Lucente e Della Ricca – servono programmi di ammodernamento delle infrastrutture viarie ed energetiche, di recupero degli edifici pubblici e del patrimonio artistico, di risanamento e bonifica del territorio. Fondamentale inoltre rilanciare l’edilizia residenziale pubblica, in un momento in cui il diritto alla casa è drammaticamente messo in discussione per migliaia di famiglie». Necessario pertanto definire una mappa delle opere pubbliche da realizzare e delle risorse disponibili e allentare, sia a livello nazionale che regionale, i vincoli posti dal patto di stabilità all’autonomia di spesa dei Comuni e delle Province. Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre di snellire le procedure, anche attraverso direttive finalizzate all’accelerazione dei tempi e all’uniformazione delle pratiche, con un coinvolgimento permanente e fattivo del sistema delle autonomie locali.