Lavoro e cassa integrazione, dati di fine anno a luci e ombre
Giù la cassa integrazione, in flessione del 17% rispetto al 2015, ma calano anche le assunzioni a tempo indeterminato. Mentre continua la corsa dei voucher, anche se con un incremento più contenuto (+23%) rispetto a quello che era stato registrato per gran parte del 2016. Questo il guadro che emerge dai dati Inps sul mercato del lavoro e sugli ammortizzatori sociali (per i dettagli vedi la sezione Osservatorio appena aggiornata), resi noti ieri e ripresi nella consueta analisi dell’Ires Fvg.
Per quanto riguarda le assunzioni, rileva il ricercatore dell’Ires Alessandro Russo, i dati gennaio-novembre confermano la tendenza alla flessione di quelle a tempo indeterminato, che in regione scendono dalle 25mila del 2015 a 16mila (-36%), per effetto della drastica riduzione degli sgravi contributivi rispetto al 2015 (sgravi di cui hanno usufruito, nei primi 11 mesi dello scorso anno, 5.800 assunzioni e 3.500 trasformazioni di contrati a termine). Calo analogo (-31%) nelle stabilizzazioni dei contratti a tempo determinato. Aumentano invece i contratti a termine (+9%) e di apprendistato (+25%). Il contemporaneo calo delle cessazioni dei rapporti di lavoro, sottolinea ancora Russo, dovrebbe comunque consentire di chiudere l’anno con un saldo occupazionale positivo, in linea con i dati Istat dei primi tre trimestri.
Tra le novità che emergono dai dati Inps anche un rallenmtamento della crescita dei voucher: se i primi 9 mesi dell’anno avevano visto confermato un ritmo di incremento superiore al 30%, a partire dal 4° trimestre c’è stato un calo tendenziale dei buoni venduti, probabile effetto delle nuove norme, tese a limitare (almeno in parte) abusi e irregolarità. Tra gennaio e novembre, in ogni caso, i voucher venduti in regione hanno superato quota 6 milioni, con un aumento del 23% rispetto al 2016. Se la tendenza degli ultimi mesi dovesse venire confermata, il tasso di incremento gennaio-dicembre dovrebbe risultare più basso riduzione, possibile preludio a un’auspicabile inversione di tendenza nel 2017. Il che non farebbe comunque venire meno l’esigenza di trovare nuove norme per disciplinare il lavoro occasionale, obiettivo a cui punta il referendum promosso dalla Cgil.
Già definitivi infine i dati sulla cassa integrazione, che grazie al dato decisamente basso di dicembre (poco più di 500mila ore complessivamente autorizzate in regione) ha visto incrementare la flessione rispetto al 2015: il calo registrato a fine anno è stato del 17%, con una punta del -46% in provincia di Gorizia. Superiore alla media regionale anche il calo di Udine (-18%), mentre a Pordenone e Trieste le flessioni sono state rispettivamente del 10 e dell’8%.
Per quanto riguarda le assunzioni, rileva il ricercatore dell’Ires Alessandro Russo, i dati gennaio-novembre confermano la tendenza alla flessione di quelle a tempo indeterminato, che in regione scendono dalle 25mila del 2015 a 16mila (-36%), per effetto della drastica riduzione degli sgravi contributivi rispetto al 2015 (sgravi di cui hanno usufruito, nei primi 11 mesi dello scorso anno, 5.800 assunzioni e 3.500 trasformazioni di contrati a termine). Calo analogo (-31%) nelle stabilizzazioni dei contratti a tempo determinato. Aumentano invece i contratti a termine (+9%) e di apprendistato (+25%). Il contemporaneo calo delle cessazioni dei rapporti di lavoro, sottolinea ancora Russo, dovrebbe comunque consentire di chiudere l’anno con un saldo occupazionale positivo, in linea con i dati Istat dei primi tre trimestri.
Tra le novità che emergono dai dati Inps anche un rallenmtamento della crescita dei voucher: se i primi 9 mesi dell’anno avevano visto confermato un ritmo di incremento superiore al 30%, a partire dal 4° trimestre c’è stato un calo tendenziale dei buoni venduti, probabile effetto delle nuove norme, tese a limitare (almeno in parte) abusi e irregolarità. Tra gennaio e novembre, in ogni caso, i voucher venduti in regione hanno superato quota 6 milioni, con un aumento del 23% rispetto al 2016. Se la tendenza degli ultimi mesi dovesse venire confermata, il tasso di incremento gennaio-dicembre dovrebbe risultare più basso riduzione, possibile preludio a un’auspicabile inversione di tendenza nel 2017. Il che non farebbe comunque venire meno l’esigenza di trovare nuove norme per disciplinare il lavoro occasionale, obiettivo a cui punta il referendum promosso dalla Cgil.
Già definitivi infine i dati sulla cassa integrazione, che grazie al dato decisamente basso di dicembre (poco più di 500mila ore complessivamente autorizzate in regione) ha visto incrementare la flessione rispetto al 2015: il calo registrato a fine anno è stato del 17%, con una punta del -46% in provincia di Gorizia. Superiore alla media regionale anche il calo di Udine (-18%), mentre a Pordenone e Trieste le flessioni sono state rispettivamente del 10 e dell’8%.