Legge elettorale, pari opportunità non tutelate

«La scarsa presenza delle donne nelle istituzioni costituisce un segnale di profondo arretramento culturale e politico per il nostro Paese e la nostra regione. Sarebbe gravissimo, pertanto, se la riforma in discussione dovesse addirittura rimuovere quelle minime garanzie di tutela della rappresentanza di genere oggi previste dalla legislazione regionale». A sostenerlo le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, in una nota unitaria delle responsabili pari opportunità Giuliana Pigozzo (Cgil), Iris Morassi (Cisl) e Luisa Fazzini (Uil), che criticano duramente le proposte di riforma elettorale attese domani al vaglio della V Commissione consiliare. «I testi – sostengono le sindacaliste – non indicano azioni positive in grado di eliminare o di ridurre le cause che impediscono un’adeguata presenza delle donne negli organi di rappresentanza politica e istituzionale».
Sul versante elettorale, quindi, i sindacati chiedono di rafforzare i criteri che garantiscano la presenza di donne negli organi assembleari, «imponendo che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato al di sopra di una determinata percentuale, ad esempio i due terzi dei candidati, o prevedendo la composizione paritaria (50 e 50) delle liste». Questo, precisano Pigozzo, Morassi e Fazzini, «anche in considerazione del fatto che le donne rappresentano più della metà dell’elettorato». Criteri analoghi, e sostenuti da un adeguato sistema sanzionatorio, andrebbero approvati secondo Cgil-Cisl-Uil anche per gli organismi esecutivi e per gli amministratori delle aziende pubbliche.
Tra le proposte avanzate dai sindacati, inoltre, l’introduzione di nuovi strumenti normativi che rafforzino le politiche di genere. Tra questi
l’introduzione del “gender budgeting” (bilancio di genere) e la creazione di una authority indipendente sulle pari opportunità, con funzioni di indirizzo, controllo e proposta nei confronti delle istituzioni, degli organi di rappresentanza, delle parti sociali e dei mezzi di informazione, «che diffondono troppo spesso un’interpretazione limitata e distorta del ruolo della donna».

Le osservazioni di Cgil-Cisl-Uil Fvg sulle proposte di legge elettorale (testo integrale)