Legno, in Friuli una delle crisi più gravi a livello nazionale
Duemila lavoratori toccati dalla cassa integrazione da settembre in poi, ai quali vanno aggiunti i dipendenti delle aziende artigiane, dove il ricorso agli ammortizzatori sociali, nei primi 3 mesi del 2008, è aumentato in misura esponenziale rispetto al 2007. I dati, resi noti dai segretari della Fillea-Cgil di Udine e dell’Alto Friuli Villiam Pezzetta e Francesco Gerin, fotografano in modo inequivocabile la crisi del settore legno-arredamento nella provincia di Udine, al centro oggi di un direttivo unitario della categoria.
Secondo Mauro Livi, responsabile legno della segreteria nazionale Fillea, «solo in Puglia e in Basilicata, nel cosiddetto distretto dell’imbottito, la crisi ha raggiunto dimensioni più gravi di quella che sta colpendo il Friuli e la provincia di Udine in particolare». Una crisi, ha affermato intervenendo al direttivo di Udine, che colpisce sia le aziende più strutturate sia, a cascata, le più piccole. A penalizzare fortemente il settore, oltre al forte calo della domanda interna, anche il crollo delle esportazioni, con flessioni del 30%, a livello nazionale, sui principali mercati esteri, come Germania, Nord Europa e Usa. «Ma soffre parecchio – ha aggiunto Livi – anche chi ha puntato sui mercati dell’Europa dell’est e delocalizzato la produzione verso quei Paesi».
Se lo scenario nazionale del settore è già fortemente negativo, a peggiorare il quadro a livello locale sono problemi specifici come l’annosa crisi del Triangolo della Sedia. La conseguenza inevitabile è l’esplosione delle crisi aziendali e della cassa integrazione ordinaria, che in provincia di Udine è passata dalle 26mila ore dei primi 4 mesi del 2008 alle 147mila registrate nello stesso arco temporale quest’anno. Ancora più forte il ricorso agli ammortizzatori nelle aziende artigiane: complessivamente, considerando cioè anche gli altri comparti produttivi della provincia, le aziende che nei primi tre mesi dell’anno hanno attivato domande di sostegno al reddito dei dipendenti sono state 238, contro le 10 dello scorso anno. In linea con Udine anche i dati Pordenone, dove
«Di fronte a una situazione simile – hanno affermato Pezzetta e Gerin – diventa fondamentale il fattore tempo. È indispensabile pertanto che tutti i provvedimenti anticrisi varati a livello nazionale e regionale, dal potenziamento degli ammortizzatori sociali fino agli interventi sblocca-apalti, vengano concretamente attivati al più presto. Ma saranno anche necessari provvedimenti specifici per i settori più colpiti dalla crisi, come appunto il legno, con interventi ad hoc in materia di sostegno all’occupazione, formazione e ricollocamento dei lavoratori».