Logistica e grandi opere, le priorità per il Friuli Venezia Giulia
I nuovi scenari dell’economia e del commercio globale, a partire dalle prospettive legate alla Via della Seta, vedono il ritorno dell’Alto Adriatico a una posizione strategica e baricentrica rispetto alle grandi direttrici dei traffici mondiali e ai principali corridoi europei. Si tratta di un’opportunità irrinunciabile non solo per Trieste e per gli altri porti della nostra regione, ma anche per il nostro sistema produttivo, perché infrastrutture e logistica sono una variabile decisiva per la crescita e la competitività delle nostre imprese, oltre a rappresentare un naturale volano per un comparto, quello delle costruzioni, che più di tutti gli altri ha subito il peso della crisi. Questi i temi di cui la Cgil discuterà con la Giunta regionale in occasione del dibattito pubblico su “Porti, logistica, grandi opere”, in programma alla Camera di Commercio di Udine (sala Valduga) giovedì 27 giugno, dalle 9 alle 13.
Aperta da un intervento del segretario regionale della Cgil Villam Pezzetta, la mattinata vedrà lo svolgimento di una tavola rotonda con la partecipazione del presidente della Regione Massimiliano Fedriga. Al tavolo con lui i segretari generali Cgil dei sindacati nazionali degli edili e dei trasporti, Alessandro Genovesi e Stefano Malorgio, e Maurizio Maresca, ordinario di diritto internazionale all’università di Udine, nonché ex presidente dell’Autorità portuale di Trieste, il vicepresidente nazionale dell’Ance Piero Petrucco. I lavori saranno poi conclusi da Vincenzo Colla, vice di Maurizio Landini al vertice della Cgil nazionale.
Non solo trasporti, quindi, ma anche grandi opere e infrastrutture. Queste le tematiche al centro della discussione, «nella consapevolezza che si tratta di sfide decisive per il futuro della nostra regione – commenta il leader della Cgil Fvg Villiam Pezzetta – e che per vincerle è necessaria una lungimirante pianificazione, capace di individuare le infrastrutture realmente strategiche, di supportare lo sviluppo dei traffici marittimi con le necessarie dotazioni logistiche e retroportuali, all’interno di una logica improntata ad uno sviluppo sostenibile per il territorio e a una gestione sempre più intermodale dei vettori e dei flussi di traffico». Solo dentro a un’ottica di questo tipo, secondo la Cgil, le prospettive di rilancio dei nostri porti possono diventare, su una scala più ampia, un’occasione di rilancio e un valore aggiunto per tutto il territorio regionale.