Mercato del lavoro: più assunzioni, ma non cala la precarietà
Crescono le assunzioni in Friuli Venezia Giulia, ma limitatamente ai contratti a termine, che nel primo semestre di quest’anno sono cresciuti del 42% rispetto alla prima metà del 2016. Stabile invece il numero di assunzioni a tempo indeterminato, 8.700, un numero analogo a quello del primo semestre 2016, ma sensibilmente inferiore al dato 2015, quando la disponibilità di sgravi contributivi a pieno regime portò oltre quota 14mila questo tipo di contratti. Questi i dati resi noti dall’Inps, che da un lato confermano l’inversione di tendenza nell’andamento del mercato del lavoro, che resta però caratterizzato da una forte componente di precarietà. Se complessivamente infatti si registra un saldo positivo tra assunti e cessati, questo non vale per i contratti a tempo indeterminato, dove le cessazioni sono anzi quasi 5mila in più rispetto ai nuovi contratti. Non così per i contratti a termine (saldo di +19mila), per gli apprendisti (+1.500) e per gli stagionali (+6mila).
Segnali positivi anche dalla cassa integrazione, che a luglio (complici anche le ferie) ha fatto segnare il valore mensile più basso degli ultimi 9 anni, con sole 250mila ore autorizzate dall’Inps. Si rafforza così la contrazione delle richieste, che sfiora il -60%, scese dagli oltre 10 milioni di ore del periodo gennaio-luglio 2016 ai 4,2 milioni di quest’anno. Guardando ai principali settori, la flessione si attesta al 70% nel settore metalmeccanico, al 66% nel legno, tra il 40 e il 50% nel commercio e nell’artigianato. Più contenuto il calo nelle costruzioni, dove il ricorso alla cassa scende del 34%.