No ai Cie: la Cgil aderisce all’appello della Rete accoglienza Fvg
«I problemi legati all’immigrazione non si risolvono riaprendo strutture come i Cie, dove si sono verificate continue e ripetute violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone». Queste le parole con cui Emanuele Iodice, responsabile immigrazione della segreteria regionale, annuncia l’adesione della Cgil all’appello contro la riapertura dei Cie lanciato dalla Rete Accoglienza Fvg con lo slogan «né a Gradisca né altrove».
«L’unico effetto tangibile di un ritorno ai Cie – spiega Iodice – sarebbe quello di creare problemi di ordine pubblico nei territori dove queste strutture venissero insediate. Va inoltre considerato come troppo spesso, in passato, l’attività dei Cie abbia foraggiato illegalità e ruberie da parte di chi li gestiva. La strada da seguire, pertanto, non può che essere quella di investire su un sistema di accoglienza diffusa che è l’esatto contrario della creazione dei Cie. Ribadiamo nel contempo – conclude l’esponente della Cgil Fvg – l’esigenza di realizzare e rafforzare vie legali di ingresso nel nostro Paese, perseguendo con il massimo rigore i trafficanti di esseri umani».
«L’unico effetto tangibile di un ritorno ai Cie – spiega Iodice – sarebbe quello di creare problemi di ordine pubblico nei territori dove queste strutture venissero insediate. Va inoltre considerato come troppo spesso, in passato, l’attività dei Cie abbia foraggiato illegalità e ruberie da parte di chi li gestiva. La strada da seguire, pertanto, non può che essere quella di investire su un sistema di accoglienza diffusa che è l’esatto contrario della creazione dei Cie. Ribadiamo nel contempo – conclude l’esponente della Cgil Fvg – l’esigenza di realizzare e rafforzare vie legali di ingresso nel nostro Paese, perseguendo con il massimo rigore i trafficanti di esseri umani».