No al contratto separato: la Fiom verso lo sciopero del 9 ottobre
L’auditorium Tomadini di Udine ha ospitato oggi i lavori del direttivo regionale della Fiom-Cgil, allargato ai delegati dei direttivi provinciali e alle Rsu. Complessivamente quasi 350 delegati hanno assistito al dibattito, aperto dalla relazione del segretario regionale, Gianpaolo Roccasalva e seguito da una ventina di interventi, con le conclusioni di Maurizio Landini, della segreteria nazionale.
Roccasalva ha evidenziato i dati della crisi in Italia ed in regione. La perdita del 17,8% di produzione media, confrontata nel periodo gennaio luglio 2008/2009; il 16% in meno degli ordinativi; la cassa integrazione ordinaria cresciuta da agosto dello scorso anno a quest’anno del 1680%; la cassa speciale cresciuta del 235% (in Fvg la cassa integrazione ordinaria è passata da 74.000 ore a 4 milioni); le previsioni che vedono la disoccupazione destinata a crescere di 1,1 milioni di posti nel 2010 rispetto al 2007. Una situazione esplosiva, ha dichiarato, e i primi a farne le spese sono stati i precari, successivamente i lavoratori delle piccole imprese e poi tutti gli altri, quando cesserà la disponibilità degli ammortizzatori sociali. I punti di crisi nella nostra regione sono innumerevoli. Si fa prima ad individuare le aziende che non sono toccate da provvedimenti di cassa o di mobilità. Solo negli ultimi due mesi abbiamo subito la chiusura dello stabilimento della Luvata a S.Vito; l’apertura della crisi della Carraro; la messa in liquidazione della Carnia Led; la vicenda Zlm;
Quanto al contratto,
Il dibattito è proseguito con una serie di interventi sulla questione della democrazia nei luoghi di lavoro, sugli interventi del governo in materia di destrutturazione delle norme e leggi sul lavoro, sul fisco, sul rischio delle deroghe nei contratti e sull’introduzioni degli enti bilaterali che, per