No allo shopping domenicale: l’appello dei lavoratori del commercio
Il pacchetto di liberalizzazioni del Governo Monti ha conferito la libertà alle imprese del commercio e in particolar modo alla grande distribuzione oganizzata di aprire tutte le domeniche e tutte le festività dell’anno senza limiti di orario, 365 giorni all’anno e 24 ore su 24.
Tutto ciò si ripercuote in maniera durissima sia sulle condizioni di lavoro, sia sui tempi di vita di noi dipendenti del commercio. Si illude la collettività sulla presunta utilità di questo provvedimento, che favorirebbe l’incremento dell’occupazione, ma questa è una mistificazione!
Questa liberalizzazione non crea nuovi posti di lavoro; noi che già lavoriamo nel commercio, possiamo garantire che invece sono in aumento tipologie di orario estremamente impegnative e spesso impraticabili per coprire la fascia oraria di apertura: turni stancanti, part-time spezzati che consentono raramente di avere domeniche libere e non ci permettono di organizzare il nostro tempo di non lavoro.
L’Italia era già il Paese con il maggior numero di aperture a livello europeo. Ora le liberalizzazioni selvagge non permettono più di avere regole certe che, pur andando incontro anche alle esigenze dei consumatori, garantiscano anche a noi dipendenti del commercio di godere del legittimo riposo per dedicare tempo a noi stessi, alla famiglia, agli amici.
Siamo lavoratrici e lavoratori part-time , elastici e flessibili, con retribuzioni che spesso non superano i 700 euro al mese, e una domenica lavorata vale 13 euro lordi aggiuntivi. I maggiori costi di gestione per tenere aperto vengono scaricati su di noi e viene vanificata la possibilità di migliorare le nostre condizioni retributive.
Molte catene della grande distribuzione organizzata hanno disdetto gli integrativi che prevedevano eque remunerazioni per il lavoro domenicale.
La crisi dei consumi e le ulteriori aperture inducono le imprese del commercio a contenere i costi sulla nostra pelle. Non eroghiamo servizi essenziali, qui si tratta di consumo, e i nastri orari di apertura dei negozi consentono di fare la spesa dalle 9 alle 22 durante la settimana: è davvero necessario un giorno in più? È davvero necessario “andare per negozi” il giorno di Pasqua, Pasquetta o il 1° Maggio ?
Ti chiediamo, gentile cliente, di non recarti nei centri commerciali alla domenica o nelle festività civili e religiose: permetterai anche a noi di poter fare festa. Non fare shopping di domenica! Libera dal lavoro le nostre domeniche!
I lavoratori e le lavoratrici del commercio