Nulla di fatto sulle chiusure degli uffici postali
Nella riunione di oggi, Poste Italiane non ha dato alcuna risposta alle organizzazioni sindacali, che hanno aperto una vertenza per contrastare il progetto aziendale di chiusura e razionalizzazione degli uffici postali della regione.
È stato chiaro sin dall’inizio che l’azienda, a livello locale, non ha alcun mandato per discutere. Questo è molto grave, tanto più in un settore dove è molto importante sapersi confrontare con le specificità territoriali. A fronte della richiesta di ampliare gli spazi di trattativa territoriale, Poste si irrigidisce e continua a gestire tutto dalla sede romana, in spregio delle realtà locali. Nel tentativo di arrivare ad aprire un vero confronto, la delegazione sindacale ha richiesto un’ulteriore riunione per il 16 gennaio, ultimo giorno utile previsto dalle procedure di raffreddamento previste a livello contrattuale.
Come Slc-Cgil siamo fermamente irritati dal comportamento aziendale, e ci auguriamo che nei prossimi giorni Poste Italiane capisca che non è possibile procedere a chiusure e razionalizzazioni senza ascoltare né i sindacati territoriali né, a quanto ci risulta, neppure i sindaci.
Emanuela Bizi, segretaria regionale Slc-Cgil