Piano sanitario, le modifiche non sciolgono i dubbi
La nuova versione del piano socio-sanitario regionale, approvata dalla III Commissione non affronta i problemi di fondo del welfare regionale, legati al sottofinanziamento della sanità (+1,76% rispetto al 2009, contro il +4,5% degli anni scorsi) e al blocco delle assunzioni.
L’assenza di un modello di finanziamento e di allocazione delle risorse nei vari settori, inoltre, delinea un quadro di assoluta genericità sui livelli essenziali di assistenza (Lea), sugli obiettivi da realizzare e su altri aspetti programmatori che sono fondamentali per il mantenimento degli standard di qualità raggiunti dal nostro sistema socio-sanitario. A confermarlo anche le preoccupazioni espresse dalla Conferenza permanente dei sindaci, che ricalcano quelle del sindacato.
Nel gennaio 2009 avevamo chiesto all’assessore di rendere noti gli esiti delle azioni previste dal Piano 2006-2008, con l’elenco dei risultati ottenuti e delle criticità riscontrate. A oltre un anno di distanza da quella richiesta, le correzioni rispetto alla versione originaria del piano aggiungono ulteriori dubbi, a causa di un’elaborazione confusa e contraddittoria: non si capisce infatti quali siano le priorità vere, se quelle del Piano già approvato dalla Giunta a novembre o quelle indicate nella sua nuova versione.
Molti temi specifici come la sicurezza sul lavoro, la tutela degli anziani, il potenziamento dei servizi territoriali, l’integrazione socio-sanitaria e la salvaguardia del sistema pubblico, rimangono nella versione attuale del piano sostanzialmente privi di riscontro. La partecipazione, tanto enfatizzata nel Libro verde sul welfare, si è tradotta in una rituale formalità perché è mancato un confronto vero con il sindacato e con le altre rappresentanze.
Segreteria regionale Cgil Fvg