Polemica sulle ronde, Belci assolto dall’accusa di diffamazione
Franco Belci, segretario generale della Cgil Fvg, è stato assolto dal Tribunale di Udine dall’imputazione di diffamazione aggravata a mezzo stampa in relazione a una querela proposta dall’allora assessore regionale alla Sicurezza Federica Segnati.
L’assessore aveva chiesto 50.000 euro di risarcimento per i danni di immagine che le sarebbero derivati dalle dichiarazioni di Belci risalenti al luglio 2009. Nel quadro della polemica legata alla legge regionale sulla sicurezza, che prevedeva anche l’istituzione delle ronde, il segretario della Cgil era intervenuto due volte sul “Messaggero Veneto”. Dopo il rinvio della legge da parte del Governo, la Seganti aveva affermato di volerla applicare comunque. Belci aveva commentato: «Mi pare che di cultura giuridica l’Assessore Seganti capisca poco, perché i rilievi del Governo sono molto pesanti. La cosa gravissima è che l’Assessore dica che nonostante l’impugnazione da parte del Governo loro applicheranno la legge: prima ancora che una prova di arroganza, è una prova di stupidità».
Successivamente, Belci aveva contestato la bozza di regolamento per il reclutamento delle ronde. che consentiva di farvi parte anche a coloro che avevano subito condanne penali non superiori ad un anno. Rivolgendosi al Presidente Tondo, Belci gli aveva chiesto di «valutare seriamente se l’assessore Seganti sia adatta al ruolo che ricopre, visto che per garantire la legalità non si perita di ricorrere a chi quella legalità ha violato». Belci, difeso dall’avvocato Gianfranco Carbone, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. «Ho sempre ritenuto – questo il commento del segretario Cgil – di aver esercitato il diritto di critica politica, contestando una scelta della Seganti, senza peraltro alcuna intenzione di offenderla. Sono contento che il Tribunale lo abbia riconosciuto».
L’assessore aveva chiesto 50.000 euro di risarcimento per i danni di immagine che le sarebbero derivati dalle dichiarazioni di Belci risalenti al luglio 2009. Nel quadro della polemica legata alla legge regionale sulla sicurezza, che prevedeva anche l’istituzione delle ronde, il segretario della Cgil era intervenuto due volte sul “Messaggero Veneto”. Dopo il rinvio della legge da parte del Governo, la Seganti aveva affermato di volerla applicare comunque. Belci aveva commentato: «Mi pare che di cultura giuridica l’Assessore Seganti capisca poco, perché i rilievi del Governo sono molto pesanti. La cosa gravissima è che l’Assessore dica che nonostante l’impugnazione da parte del Governo loro applicheranno la legge: prima ancora che una prova di arroganza, è una prova di stupidità».
Successivamente, Belci aveva contestato la bozza di regolamento per il reclutamento delle ronde. che consentiva di farvi parte anche a coloro che avevano subito condanne penali non superiori ad un anno. Rivolgendosi al Presidente Tondo, Belci gli aveva chiesto di «valutare seriamente se l’assessore Seganti sia adatta al ruolo che ricopre, visto che per garantire la legalità non si perita di ricorrere a chi quella legalità ha violato». Belci, difeso dall’avvocato Gianfranco Carbone, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. «Ho sempre ritenuto – questo il commento del segretario Cgil – di aver esercitato il diritto di critica politica, contestando una scelta della Seganti, senza peraltro alcuna intenzione di offenderla. Sono contento che il Tribunale lo abbia riconosciuto».