Reddito di cittadinanza, il nodo resta quello dell’avviamento occupazionale

I limiti del reddito di cittadinanza, a quasi cinque mesi
dall’apertura delle domande, non sono soltanto quelli messi a nudo
dai numeri, ovvero un numero di domande più basso rispetto alle
attese, in particolare nelle regioni del nord, Fvg compreso, e il
contenuto importo medio delle erogazioni mensili (360 euro nella
nostra regione). Le perplessità della Cgil riguardano la capacità
di gestire un flusso comunque elevato di persone, già 900mila a
livello nazionale e 10mila nella nostra regione, che vanno non
soltanto sostenute economicamente, ma anche concretamente avviate
verso l’approdo o il ritorno al mercato del lavoro.
Da questo punto di
vista l’assessore regionale al lavoro Rosolen ha toccato il cuore
del problema, e cioè l’impossibilità di gestire un così alto
flusso di percorsi di avviamento al lavoro o di reinserimento con le
attuali dotazioni dei centri per l’impiego. Apprezziamo anche che
l’assessore abbia confermato i numeri delle nuove immissioni e
delle stabilizzazioni programmate per rafforzare gli organici della
rete del collocamento pubblico regionale. Questa è sicuramente la
strada prioritaria, perché l’apporto dei navigator sarà tardivo e
nasce fortemente condizionato dalle contraddizioni sul loro ruolo,
inizialmente presentato come un supporto diretto, quasi da tutor, ai
beneficiari, e poi modificato in corsa per trasformarli – con quali
esiti sarà da vedere – in consulenti od ottimizzatori a supporto
dei centri per l’impiego.
Da parte nostra
restiamo fortemente scettici su quello che sarà il ruolo e l’apporto
effettivo dei navigator, non perché nutriamo dubbi sulla qualità
delle persone, ma perché è il loro mandato che nasce in modo
nebuloso e abborracciato. Paradossale, inoltre, che siano dei
lavoratori precari a doversi occupare, anche se in modo indiretto,
dei percorsi di inserimento occupazionale dei beneficiari del
reddito.
Anche per questo
invitiamo l’assessore, che ha annunciato di voler accelerare i
tempi della convocazione dei beneficiari presso i tempi per
l’impiego, a varare in anticipo anche un cronoprogramma per il
coordinamento tra navigator e centri per l’impiego. Una volta
completata la loro fase formativa a cura di Anpal, infatti, sarà
importante che la regione possa contribuire a un loro rapido
inquadramento e a un efficace coordinamento con gli operatori del
collocamento pubblico. Con l’auspicio che questo possa favorire non
soltanto una migliore riuscita del reddito di cittadinanza in termini
di politiche del lavoro, ma anche un incremento del contributo dei
centri per l’impiego in termini di avviamento al lavoro, che oggi
non supera il 5% delle assunzioni. Ultimo ma non meno importante, c’è
la necessità di un forte coordinamento tra gli assessorati al Lavoro
e alle Politiche sociali, perché i titolari continuino ad essere
presi in carico anche dagli operatori dei servizi sociali, come è
sempre avvenuto con le misure precedenti, tanto il Rei nazionale
quanto la Mia regionale. Parliamo infatti di persone e nuclei
familiari fragili, nei confronti dei quali l’approccio e la
risposta non possono essere incentrati esclusivamente sull’aspetto
occupazionale, tanto più se i risultati in termini di ricollocamento
e nuova occupazione, come temiamo, dovessero rivelarsi inefficaci.
Rossana
Giacaz, segreteria regionale Cgil Fvg
Dina
Sovran, coordinatrice regionale Nidil Cgil