Referendum sul lavoro, Cgil in pressing sui parlamentari Fvg
«Dare ai cittadini la possibilità di votare sui due referendum promossi dalla Cgil è innanzitutto una quesione di democrazia. Al Governo, quindi, chiediamo di fissare la data della consultazione, auspicando che questa possa coincidere con quella delle elezioni amministrative, che coinvolgeranno oltre mille comuni a livello nazionale e 27 nella nostra regione». Questa la richiesta che il segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia ha affidato ai parlamentari della regione nel corso di un incontro tenutosi questa mattina a Udine, nella sede della Camera del Lavoro, cui hanno partecipato il senatore Carlo Pegorer e le deputate Gianna Malisani e Serena Pellegrino.
Al centro del confronto tra il leader della Cgil regionale e i parlamentari non solo i due referendum sull’abrogazione dei voucher e il ripristino della responsabilità solidale tra committente e datore di lavoro nella catena degli appalti, la cui data dovrà essere fissata dal Governo entro l’11 marzo, ma anche la legge costtuzionale di iniziativa popolare promossa sempre dalla Cgil, intitolata Carta dei diritti universali del lavoro. «I due referendum e la proposta di legge – ha spiegato Pezzetta – puntano a invertire la rotta tracciata dal jobs act e dagli altri interventi che hanno scardinato l’impianto dello Statuto dei lavoratori, favorendo la crescita della precarietà e restringendo il perimetro delle tutele. Bisogna andare nella direzione opposta, ridefinendo un nuovo Statuto dei lavoratori, per confermarne i principi ispiratori ma adattandoli alla nuova realtà del mercato del lavoro».
Massima attenzione sulla data della consultazione, quindi, pur senza ecludere l’ipotesi di una soluzione legislativa, «ma solo a fronte – rimarca Pezzetta – di un intervento radicale che colga il senso della nostre posizioni su voucher e appalti, perché questo sarebbe in ogni caso un risultato da ascrivere alla nostra posizione e agli oltre 4 milioni di firme che abbiamo raccolto per promuovere i referendum e la Carta dei diritti». La Cgil, pertanto, segue con attenzione l’iter della proposta di legge Damiano, che come spiegato da Gianna Malisani è in fase di discussione avanzata alla Camera, «e potrebbe confluire già la prossima settimana in un testo unico che inglobi anche le altre proposte in materia». Iter avanzato anche per la normativa sugli appalti, attualmente in discussione in sede di Commissione lavoro della Camera, «dove la prossima settimana – ha riferito ancora la deputata del Pd – verrà anche incardinato il testo della Carta dei diritti».
Carlo Pegorer, da parte sua, ha definito fondamentale il contributo della Cgil, con i referendum e la campagna contro il jobs act, «per scuotere l’albero e di porre il tema del lavoro come priorità assoluta per tutte le forze politiche». Un forte sostegno ai referendum e alla Carta dei diritti è stato espresso anche da Serena Pellegrino, che ha garantito, «visto che sul terzo quesito posto dalla Cgil purtroppo non si potrà votare, l’impegno di Sinistra Italiana anche su quell’articolo 128 che fa parte del nostro Dna».
Al centro del confronto tra il leader della Cgil regionale e i parlamentari non solo i due referendum sull’abrogazione dei voucher e il ripristino della responsabilità solidale tra committente e datore di lavoro nella catena degli appalti, la cui data dovrà essere fissata dal Governo entro l’11 marzo, ma anche la legge costtuzionale di iniziativa popolare promossa sempre dalla Cgil, intitolata Carta dei diritti universali del lavoro. «I due referendum e la proposta di legge – ha spiegato Pezzetta – puntano a invertire la rotta tracciata dal jobs act e dagli altri interventi che hanno scardinato l’impianto dello Statuto dei lavoratori, favorendo la crescita della precarietà e restringendo il perimetro delle tutele. Bisogna andare nella direzione opposta, ridefinendo un nuovo Statuto dei lavoratori, per confermarne i principi ispiratori ma adattandoli alla nuova realtà del mercato del lavoro».
Massima attenzione sulla data della consultazione, quindi, pur senza ecludere l’ipotesi di una soluzione legislativa, «ma solo a fronte – rimarca Pezzetta – di un intervento radicale che colga il senso della nostre posizioni su voucher e appalti, perché questo sarebbe in ogni caso un risultato da ascrivere alla nostra posizione e agli oltre 4 milioni di firme che abbiamo raccolto per promuovere i referendum e la Carta dei diritti». La Cgil, pertanto, segue con attenzione l’iter della proposta di legge Damiano, che come spiegato da Gianna Malisani è in fase di discussione avanzata alla Camera, «e potrebbe confluire già la prossima settimana in un testo unico che inglobi anche le altre proposte in materia». Iter avanzato anche per la normativa sugli appalti, attualmente in discussione in sede di Commissione lavoro della Camera, «dove la prossima settimana – ha riferito ancora la deputata del Pd – verrà anche incardinato il testo della Carta dei diritti».
Carlo Pegorer, da parte sua, ha definito fondamentale il contributo della Cgil, con i referendum e la campagna contro il jobs act, «per scuotere l’albero e di porre il tema del lavoro come priorità assoluta per tutte le forze politiche». Un forte sostegno ai referendum e alla Carta dei diritti è stato espresso anche da Serena Pellegrino, che ha garantito, «visto che sul terzo quesito posto dalla Cgil purtroppo non si potrà votare, l’impegno di Sinistra Italiana anche su quell’articolo 128 che fa parte del nostro Dna».