Ridurre l’addizionale Irpef per rilanciare i consumi
La Giunta regionale ha ribadito di non voler introdurre elementi di selettività nella riduzione di un punto dell’Irap a favore delle imprese e il Presidente Tondo ha affermato di voler «lasciare le risorse a chi produce ricchezza e non a chi la consuma», quasi che i consumi non creassero Pil.
Si sottovaluta in questo modo il fatto, segnalato da tutti gli economisti, che esiste un problema serio di rilancio dei consumi interni che non riguarda le fasce abbienti e i generi di lusso, ma quelle più deboli e i generi di prima necessità, aggravato dall’innalzamento di un punto dell’Iva. Visto che non c’è correlazione tra beneficio alle imprese e sostegno all’occupazione o a criteri legati a maggiore competitività, chiediamo che la riduzione Irap sia inferiore al punto ipotizzato per finanziare, con la stessa logica e con le risorse che ne derivano, uno sgravio dell’addizionale Irpef.
L’art. 51 dell’attuale statuto consente infatti di modificare le aliquote in riduzione oltre i limiti attualmente previsti, di prevedere esenzioni, introdurre detrazioni e deduzioni: una scelta simile è stata fatta dalla Provincia autonoma di Bolzano, dove è già in vigore un’esenzione dall’addizionale per i redditi fino a 12.500 euro, che si vuole ora portare a 15.000 euro, inserendo inoltre nuove detrazioni per le famiglie con figli.
Naturalmente non chiediamo un provvedimento a pioggia, ma a sostegno dei redditi medio-bassi, a cominciare da coloro che hanno perso il lavoro e utilizzano gli ammortizzatori sociali.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg