Rsu pubblico impiego, la Cgil si conferma primo sindacato in FVg
Resta la Fp Cgil il primo sindacato nell’ambito del lavoro
pubblico. E’ quanto emerge dallo scrutinio, ancora provvisoro, dei voti espressi
dai lavoratori degli enti locali, della sanità, delle amministrazioni statali e
parastatali e della scuola, che tra martedì e giovedì sono stati chiamati al
rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie.
I SETTORI. I dati, che al momento si
riferiscono a circa il 60% dei voti espressi, vedono già certo il primato della
Cgil negli enti locali, dove la
Cgil conta al momento il 44% dei consensi. Molto più incerta
la situazione nella sanità, dove guida la Cisl col 26,6%, seguita dalla Cgil col 25,2%. Più
distanti Nursind e dalla Uil, entrambi al di sotto del 20%. Cgil prima anche
nei ministeri e nelle agenzie fiscali, dove raccolgono molti consensi le sigle
autonome.
LA
FP.
«Siamo soddisfatti sia per la partecipazione al voto, ancora molto alta, sia per
il risultato della Cgil, che si conferma primo per voti ricevuti, con un
consenso superiore al 40% nel comparto unico e un primato confermato sia a
livello regionale sia in ogni singola provincia. Positivo anche il risultato
nella sanità, dove la Cgil
si conferma seconda, ma molto vicina alla Cisl e con significativi successi in
enti importanti come Burlo, Ass4 e Ass5». Con questo voto, per i suoi esiti sia
nazionali che locali, si apre per Ferletti «una nuova fase che deve portare al
rinnovo di tutti i contratti di lavoro pubblici, fermi al 2009».
SCUOLA. Soddisfatta anche la Flc, che si conferma prima
nelle due università, addirittura col 68% a Udine, 7 punti in più del 2012, e
del 42% a Trieste. Cgil prima anche nella ricerca, con un consenso al momento
del 48% (seconda la Cisl
col 22,5%). All’appello mancano i dati di molte scuole, per cui non è possibile
fornire un eisultato complessivo. «Ma l’affluenza al voto vicina al 70% –
commenta il segretario regionale Flc Adriano Zonta – rappresenta il segnale più
importante nei confronti di un Governo che scommetteva su un quorum basso, e
che invece deve continuare a fare i conti con un sindacato forte e
rappresentativo».