Sanità, il sistema non è in sicurezza: persi 500 posti in due anni
Gli oltre 500 posti di lavoro persi in sanità dal 2009 al 2011 aggravano pesantemente il deficit di personale infermieristico in regione, dove la presenza di infermieri è di quasi 3 punti percentuali sotto la media Ocse. A denunciarlo è la Cgil Fvg, che con la responsabile welfare Orietta Olivo rivendica uno stanziamento specifico destinato a finanziare nuove assunzioni, nell’ambito della manovra di assestamento di bilancio attualmente in discussione.
«A rivendicarlo – dichiara Olivo – non sono soltanto i sindacati, ma le stesse aziende sanitarie, che nei rispettivi piani attuativi hanno avanzato la richiesta di un recupero almeno parziale dei 484 posti complessivamente persi nel 2010. Richiesta alla quale la Regione ha risposto picche, dichiarando che l’impatto economico della misura sarebbe incompatibile con le risorse a disposizione. Con una contraddizione evidente: da un lato infatti si afferma che non ci sono i soldi per assumere, dall’altro si sostiene che il sistema socio-sanitario è in sicurezza, come è stato detto ai sindacati».
Le contraddizioni, per la Cgil, nascono anche dalla scarsa chiarezza dei dati a disposizione: «Che devono essere analizzati nel dettaglio – afferma ancora Olivo – per verificare quale sia il fabbisogno reale di personale infermieristico, aggravato dai 105 posti persi nei primi 4 mesi del 2011, poi ridottisi a 57 secondo i dati forniti dall’assessore Kosic. Le tabelle presentate dall’assessore, in ogni caso, non riportano che la media Ocse è di 8,9 infermieri ogni 1.000 abitanti, mentre in Fvg siamo appena a 6,3. È evidente quindi che il deficit di personale c’è ed è pesante».