Sanità: sì al turnover, ma le assunzioni partano subito
Sì al turnover del personale in sanità, ma è un obiettivo realizzabile solo investendo sul rilancio dei servizi territoriali e quindi su nuove assunzioni. Orietta Olivo, responsabile welfare della Cgil Fvg, commenta così le dichiarazioni rilasciate sabato da Debora Serracchiani. «La presidente – commenta Olivo – sostiene giustamente che serve un turnover per diminuire l’età media del personale. E anche, aggiungiamo noi, per colmare i vuoti di organico. Ma è innanzitutto attraverso il rafforzamento dei servizi territoriali, che a oggi ancora purtroppo non si vede, che si può agevolare un ricambio del personale. Servono risorse economiche immediate per le assunzioni, perché oggi il sistema non è in equilibrio. A dimostrarlo le ore di lavoro straordinario fatto e non recuperato o pagato, le ferie non godute e i continui richiami in servizio».
La Cgil, in sostanza, ribadisce la necessità di dare seguito agli obiettivi programmatici della riforma. «Il baricentro del sistema – spiega Olivo – deve trasferirsi dall’ospedale al territorio, per rispondere ai mutati bisogni assistenziali e all’invecchiamento della popolazione. Si tratta di un percorso che dev’essere condiviso con i lavoratori, che rappresentano la componente più importante del sistema». Da qui la richiesta di scelte coerenti con gli obiettivi enunciati dalla presidente: «Auspichiamo che l’iter del concorso per l’assunzione di nuovi infermieri sia espletato nel minor tempo possibile, dando concreta attuazione a quando dichiarato fin dalla discussione e dall’approvazione della prossima Finanziaria regionale», dichiara ancora Olivo, che indica anche alcune soluzioni operative su come gestire il turnover: «Chi è in servizio da anni, magari in reparti faticosi come la medicina, deve avere la possibilità di finire la propria carriera, Fornero permettendo, in un servizio dove può evitare il turno notturno. Il posto di chi viene trasferito può essere preso da chi inizia il suo percorso lavorativo. Ma tutto questo, lo ribadiamo, richiede risorse economiche. Da subito».
La Cgil, in sostanza, ribadisce la necessità di dare seguito agli obiettivi programmatici della riforma. «Il baricentro del sistema – spiega Olivo – deve trasferirsi dall’ospedale al territorio, per rispondere ai mutati bisogni assistenziali e all’invecchiamento della popolazione. Si tratta di un percorso che dev’essere condiviso con i lavoratori, che rappresentano la componente più importante del sistema». Da qui la richiesta di scelte coerenti con gli obiettivi enunciati dalla presidente: «Auspichiamo che l’iter del concorso per l’assunzione di nuovi infermieri sia espletato nel minor tempo possibile, dando concreta attuazione a quando dichiarato fin dalla discussione e dall’approvazione della prossima Finanziaria regionale», dichiara ancora Olivo, che indica anche alcune soluzioni operative su come gestire il turnover: «Chi è in servizio da anni, magari in reparti faticosi come la medicina, deve avere la possibilità di finire la propria carriera, Fornero permettendo, in un servizio dove può evitare il turno notturno. Il posto di chi viene trasferito può essere preso da chi inizia il suo percorso lavorativo. Ma tutto questo, lo ribadiamo, richiede risorse economiche. Da subito».