Sanità: sì alle riorganizzazioni, ma il 118 non è la priorità
«La Cgil è pronta a discutere sulla centrale unica del 118, d’accordo sull’obiettivo di ridurre le disomogeinità del servizio offerto nel campo dell’emergenza. Chiediamo però di posticipare i tempi del confronto, perché l’unificazione delle centrali provinciali del 118 non ci pare una priorità». A dirlo è Orietta Olivo, responsabile welfare della Cgil Fvg, che condivide parte delle proposte avanzate dall’assessore sulla riorganizzazione del 118, ma invita a riflettere sui tempi di attivazione di un’unica centrale operativa regionale. «Alcuni miglioramenti – sostiene – si possono già fare: uniformare i protocolli adottati nelle delle diverse province, le dotazioni delle ambulanze, unificare i percorsi formativi, tutte misure peraltro già previste dalla proposta dell’assessore. Quanto all’unificazione delle centrali, bisogna evitare che questa determini un livellamento verso il basso del servizio o favorisca tensioni sia tra gli operatori che nella cittadinanza».
La priorità, per la Cgil, è l’avvio della riforma. «L’unica novità tangibile – spiega Olivo – è per ora il taglio dei precari, come conferma la recente scelta di non rinnovare 94 contratti a termine Se vogliamo evitare che il peso dei tagli di spesa continui a scaricarsi sui lavoratori e lavoratrici, e quindi anche sui livelli di servizio, bisogna assolutamente avviare il processo di riforma.. Cioè chiudere i doppioni, accorpare strutture, definire un rapporto più efficiente tra ospedale e territorio. In attesa che questo si cominci a fare, crediamo che per gestire la transizione serva anche un intervento sul fronte finanziario: ribadiamo pertanto la richiesta di uno stanziamento aggiuntivo, nell’ordine dei 30 milioni, da attuare in sede di variazione di bilancio».