Sanità, sindacati in piazza a Trieste: “La Giunta deve ascoltarci”
Un grande piano di rilancio delle assunzioni. Il rafforzamento dei servizi territoriali come condizione per garantire il ruolo della sanità pubblica come presidio irrinunciabile del diritto alla salute. Il recupero del pesante arretrato accumulato su diagnostica, interventi ed esami, nell’ambito di una strategia di abbattimento strutturale delle liste di attesa. Sono le grandi richieste al centro della manifestazione indetta per mercoledì 22 luglio a Trieste dai sindacati confederali, della sanità e dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, «che segnerà – spiegano i segretari generali Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis – l’avvio ufficiale di una mobilitazione permanente sul fronte della sanità pubblica».
Obiettivo immediato della manifestazione l’apertura di un confronto «non prorogabile» con l’assessore Riccardi e con il presidente della Regione Fedriga: «Stiamo parlando del capitolo di gran lunga più importante nell’ambito del bilancio regionale – spiegano Pezzetta, Monticco e Menis – e del settore cruciale su cui intervenire per prevenire e fronteggiare eventuali nuove ondate di un’emergenza sanitaria ed economica ancora non superata. Ecco perché ci attendiamo da subito, fin da mercoledì, una convocazione che non riguarda soltanto i nodi irrisolti nei rapporti con i lavoratori del comparto, dalle politiche di assunzione fino alla questione delle indennità Covid-19, ma la gestione dell’emergenza nel suo complesso, anche alla luce di quanto accaduto nelle case di riposo, e la indispensabile ripresa di un percorso di attuazione degli obiettivi dell’ultima riforma sanitaria, a partire dal rafforzamento dei servizi territoriali».
Quanto alla manifestazione di mercoledì mattina, il ritrovo è fissato alle 9.30 in via dell’Orologio, a fianco di piazza dell’Unità, sotto la sede della Giunta regionale. Prevista una massiccia partecipazione da tutte le province, in un momento particolarmente difficile per le relazioni sindacali sul fronte sanitario: il livello di tensione, infatti, cresce sia a livello regionale che nelle singole province, come confermano lo sciopero indetto a Pordenone per venerdì 24 luglio nei confronti dell’Azienda sanitaria del Friuli occidentale e le ripetute iniziative dei sindacati pensionati sul tema delle case di riposo, già culminate con un presidio regionale organizzato da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil il 2 luglio scorso davanti alla residenza per anziani “La Primula” di Trieste.