Sanità sotto attacco: più chiarezza sulle risorse
Sulla reale situazione dei conti pubblici regionali sarebbe auspicabile una maggiore chiarezza nei confronti dei cittadini. Analoga trasparenza è richiesta circa l’impatto delle nuove norme sul federalismo fiscale, che sembrano colpire i settori più deboli ed esposti della società e le regioni che hanno governato con coscienza e responsabilità in questi anni. Ci chiediamo poi dove sono andate a finire le assicurazioni fatte qualche giorno fa dall’assessore regionale alle Finanze sul futuro del nostro servizio sanitario.
C’è il rischio evidente che la crisi viene usata a piene mani per attaccare il sistema sanitario pubblico, per motivare i tagli e per indebolire la protezione sociale. Bisognerebbe invece spiegare perché la riforma del nostro sistema sanitario, approvata quasi quindici anni fa, è rimasta sostanzialmente inattuata, così come non vengono applicati i criteri di riparto dei finanziamenti dei Livelli essenziali di assistenza, in base ai quali il 55% dei finanziamenti andrebbe destinato ai servizi territoriali.
La proiezione allarmistica circa l’aumento della spesa sanitaria è funzionale a ridurre il finanziamento strutturale alla sanità pubblica ed al welfare, a rendere sempre più difficile la garanzia dei livelli essenziali e ad affermare così un sistema “multipilastro”, dove il privato si affianca al pubblico nell’erogazione dei servizi, secondo criteri assicurativi, in base ai quali i livelli di assistenza e di tutela della salute sono proporzionali ai livelli di reddito di ogni cittadino.
La proposta di Patto per
Vengono previsti anche nuovi tagli sul personale, sulle risorse per la contrattazione integrativa e altre forme di “incursione legislativa” sulle materie di contrattazione e sull’autonomia organizzativa delle Regioni.
E le fasce sociali più colpite sono lavoratori dipendenti e pensionati, quelle che pagano maggiormente le tasse.
Sono anni che noi della Cgil rivendichiamo una rete regionale di servizi territoriali diffusa, equa ed efficace, e una valorizzazione della prevenzione per permettere una riorganizzazione graduale ed efficace della rete ospedaliera. Questo per evitare di penalizzare i cittadini riducendo i servizi e gli standard di qualità raggiunti grazie all’impegno ed alla professionalità di migliaia di operatori.
Per noi va data certezza e stabilità al sistema sanitario regionale pubblico, che non può essere soggetto ogni anno a incognite e prospettive di tagli. Va dedicata una specifica linea di investimenti e di finanziamento corrente, vincolata ai piani di riconversione della rete ospedaliera a favore dei servizi territoriali e della prevenzione (ivi compresa la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali). Questo per rendere più efficace la spesa sanitaria e ridurre sprechi e inefficienze. Sono tutti titoli, come tanti altri, sui quali esiste una proposta sindacale articolata e rispetto alla quale da mesi stiamo attendendo un confronto con l’assessorato competente.
Giuliana Pigozzo, segreteria regionale Cgil