Sciopero dei servizi pubblici, in Fvg coinvolti 50mila lavoratori
Coinvolgerà tutti i servizi pubblici, compreso il cosiddetto “terzo settore”, lo sciopero generale proclamato per venerdì 28 settembre dai sindacati di categoria di Cgil e Uil (Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-Pa e Uil-Rua). Non soltanto il pubblico impiego in senso stretto, con la sola esclusione della scuola, ma anche le cooperative operanti nel settore dei servizi alla persona: in Friuli Venezia Giulia saranno coinvolti circa 50mila lavoratori, dagli enti locali alla sanità e alle coop sociali, dagli enti previdenziali ai ministeri e alle agenzie fiscali, dai vigili del fuoco all’università e alla ricerca.
L’astensione dal lavoro sarà dell’intera giornata, ferma restando la necessità di garantire i servizi essenziali. Non sono previste iniziative di carattere locale, se non volantinaggi sui posti di lavoro, ma un’unica manifestazione nazionale, che si terrà venerdì mattina a Roma in piazza Esedra, alla presenza dei segretari generali di Cgil e Uil Susanna Camusso e Luigi Angeletti.
«Questo sciopero – scrivono in una nota i sindacati regionali di categoria – è la risposta ai tagli della spending review, all’assenza di soluzioni per i tanti lavoratori precari a rischio anche nel pubblico impiego, agli appalti e alle privatizzazioni selvagge, a una carenza di personale destinata ad aggravarsi nel tempo. A un complesso di norme e di misure che avrà pesanti ripercussioni non soltanto sui lavoratori pubblici,ma anche sulla quantità e sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini».
L’astensione dal lavoro sarà dell’intera giornata, ferma restando la necessità di garantire i servizi essenziali. Non sono previste iniziative di carattere locale, se non volantinaggi sui posti di lavoro, ma un’unica manifestazione nazionale, che si terrà venerdì mattina a Roma in piazza Esedra, alla presenza dei segretari generali di Cgil e Uil Susanna Camusso e Luigi Angeletti.
«Questo sciopero – scrivono in una nota i sindacati regionali di categoria – è la risposta ai tagli della spending review, all’assenza di soluzioni per i tanti lavoratori precari a rischio anche nel pubblico impiego, agli appalti e alle privatizzazioni selvagge, a una carenza di personale destinata ad aggravarsi nel tempo. A un complesso di norme e di misure che avrà pesanti ripercussioni non soltanto sui lavoratori pubblici,ma anche sulla quantità e sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini».