Sconti benzina, indispensabile una exit strategy
Non è la prima volta che Cgil, Cisl e Uil sollevano la questione delle risorse destinate al regime di benzina agevolata in Fvg e della loro entità. Sappiamo benissimo che la concorrenza con la Slovenia e con l’Austria costituisce un grosso problema competitivo e comporta preoccupazioni anche per l’occupazione. Ma sappiamo da tempo, come lo sanno la politica e le associazioni di settore, che quel regime è appeso al filo sempre più sottile della procedure di infrazione europea.
Del resto la necessità di una riflessione complessiva sulla questione della distribuzione, compresa la possibilità di agire sul fronte fiscale attraverso un approfondimento col Governo, è confermata dal paradosso che nel vicino Veneto il prezzo ordinario è più basso e che dunque il provvedimento regionale ha finito per drogare il mercato, riducendo all’osso i vantaggi per il cittadino. In sede di discussione sulla legge finanziaria, nella quale è stata confermata la posta per coprire una parte dell’esercizio finanziario, abbiamo perciò responsabilmente posto la questione di una exit strategy che consenta, con gli approfondimenti e la gradualità necessaria, di evitare che i contraccolpi avvengano in maniera secca creando all’improvviso una nuova sacca di disoccupazione.
Crediamo che le associazioni di categoria, invece affidarsi alle invettive, farebbero bene a porsi lo stesso problema piuttosto che affidarsi soltanto alla speranza, peraltro sempre più tenue. Quanto al centrodestra, farebbe bene a ricordare di aver sollevato tempo fa, con l’ex presidente Tondo, la stessa questione. Ma in politica, si sa, è facile perdere la memoria.
Franco Belci, Giovanni Fania, Giacinto Menis, segretari generali Cgil, Cisl, Uil Fvg
Del resto la necessità di una riflessione complessiva sulla questione della distribuzione, compresa la possibilità di agire sul fronte fiscale attraverso un approfondimento col Governo, è confermata dal paradosso che nel vicino Veneto il prezzo ordinario è più basso e che dunque il provvedimento regionale ha finito per drogare il mercato, riducendo all’osso i vantaggi per il cittadino. In sede di discussione sulla legge finanziaria, nella quale è stata confermata la posta per coprire una parte dell’esercizio finanziario, abbiamo perciò responsabilmente posto la questione di una exit strategy che consenta, con gli approfondimenti e la gradualità necessaria, di evitare che i contraccolpi avvengano in maniera secca creando all’improvviso una nuova sacca di disoccupazione.
Crediamo che le associazioni di categoria, invece affidarsi alle invettive, farebbero bene a porsi lo stesso problema piuttosto che affidarsi soltanto alla speranza, peraltro sempre più tenue. Quanto al centrodestra, farebbe bene a ricordare di aver sollevato tempo fa, con l’ex presidente Tondo, la stessa questione. Ma in politica, si sa, è facile perdere la memoria.
Franco Belci, Giovanni Fania, Giacinto Menis, segretari generali Cgil, Cisl, Uil Fvg