Scuola, Sos dei sindacati: quasi 100 posti in meno tra Ata e docenti
Ancora tagli agli organici nelle scuole del Fvg. A
lanciare l’allarme – che riguarda sia il personale ausiliario, tecnico e
amministrativo (Ata) che i docenti – sono le segreterie regionali di Snals,
Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, con due lettere indirizzate alla presidente della
Regione Debora Serracchiani, al direttore dell’Ufficio scolastico regionale
Pietro Biasiol e al Prefetto di Trieste Anna Paola Porzio, commissario di
Governo per il Fvg.
La prima lettera riguarda il personale Ata, che nell’anno
scolastico 2016-17 subirà, in Fvg, una riduzione nell’organico di fatto stimata
dai sindacati in 72 unità, effetto del taglio nazionale di quasi 4.000 posti in
deroga rispetto a quelli autorizzati nel 2015-16. «Tutto questo – sottolineano
i segretari regionali Giovanni Zanuttini (Snals), Adriano Zonta (Cgil), Donato
Lamorte (Cisl) e Ugo Previti (Uil) – a fronte di un incremento degli alunni,
sia pure contenuto, e in una situazione già complicata dalla legge di stabilità
2016, che ha vietato la sostituzione del personale temporaneamente assente e
limitato la sostituzione dei collaboratori scolastici in malattia, aggravando
pesantemente i carichi di lavoro». Da qui la richiesta di «un intervento
urgente presso gli organismi competenti affinché, in vista del nuovo anno
scolastico, alle scuole del Fvg sia assegnato un organico Ata idoneo a
garantire nelle scuole adeguate condizioni di igiene, sicurezza e la piena
realizzazione dei piani dell’offerta formativa».
Ma carenze di organico, come detto, vengono denunciate anche sul fronte
del personale docente. Saranno infatti solo 45 le cattedre supplementari assegnate
al Fvg in sede di adeguamento degli organici, con un taglio di una ventina di
posti rispetto all’organico di fatto 2015-16. Ecco perché i sindacacati
rivendicano un’ulteriore assegnazione di posti in deroga, dal momento che la
dotazione prevista «non consentirebbe il mantenimento dell’offerta formativa e
i necessari sdoppiamenti delle classi più affollate, con pesanti ripercussioni sulla
sicurezza, sull’organizzazione interna delle scuole e sulla qualità del
servizio».
lanciare l’allarme – che riguarda sia il personale ausiliario, tecnico e
amministrativo (Ata) che i docenti – sono le segreterie regionali di Snals,
Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, con due lettere indirizzate alla presidente della
Regione Debora Serracchiani, al direttore dell’Ufficio scolastico regionale
Pietro Biasiol e al Prefetto di Trieste Anna Paola Porzio, commissario di
Governo per il Fvg.
La prima lettera riguarda il personale Ata, che nell’anno
scolastico 2016-17 subirà, in Fvg, una riduzione nell’organico di fatto stimata
dai sindacati in 72 unità, effetto del taglio nazionale di quasi 4.000 posti in
deroga rispetto a quelli autorizzati nel 2015-16. «Tutto questo – sottolineano
i segretari regionali Giovanni Zanuttini (Snals), Adriano Zonta (Cgil), Donato
Lamorte (Cisl) e Ugo Previti (Uil) – a fronte di un incremento degli alunni,
sia pure contenuto, e in una situazione già complicata dalla legge di stabilità
2016, che ha vietato la sostituzione del personale temporaneamente assente e
limitato la sostituzione dei collaboratori scolastici in malattia, aggravando
pesantemente i carichi di lavoro». Da qui la richiesta di «un intervento
urgente presso gli organismi competenti affinché, in vista del nuovo anno
scolastico, alle scuole del Fvg sia assegnato un organico Ata idoneo a
garantire nelle scuole adeguate condizioni di igiene, sicurezza e la piena
realizzazione dei piani dell’offerta formativa».
Ma carenze di organico, come detto, vengono denunciate anche sul fronte
del personale docente. Saranno infatti solo 45 le cattedre supplementari assegnate
al Fvg in sede di adeguamento degli organici, con un taglio di una ventina di
posti rispetto all’organico di fatto 2015-16. Ecco perché i sindacacati
rivendicano un’ulteriore assegnazione di posti in deroga, dal momento che la
dotazione prevista «non consentirebbe il mantenimento dell’offerta formativa e
i necessari sdoppiamenti delle classi più affollate, con pesanti ripercussioni sulla
sicurezza, sull’organizzazione interna delle scuole e sulla qualità del
servizio».