Scuola, basta con i tagli! I sindacati dal Prefetto di Trieste
Garantire pari opportunità e un effettivo diritto allo studio su tutto il territorio regionale, oltre che una risposta piena alla richiesta di tempo scuola delle famiglie. E’ quanto chiedono i sindacati dell’istruzione, preoccupati per i tagli al personale docente legati al nuovo organico di diritto definito dal ministero per l’anno scolastico 2015-2016. Una preoccupazione espressa stamane al commissario di Governo per il Fvg, il prefetto di Trieste Francesca Adelaide Garufi, nel corso di un incontro richiesto dalle segreterie regionali di Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola.
Nonostante un aumento complessivo di 322 alunni dalla primaria alla scuola superiore di 2° grado, le tabelle ministeriali prevedono una riduzione complessiva di 22 docenti. «Riduzione che è il frutto della somma algebrica – spiegano i segretari regionali Adriano Zonta (Flc-Cgil), Donato Lamorte (Cisl scuola) e Ugo Previsti (Uil scuola) – dei tagli previsti nelle primarie e nelle secondarie di primo grado, con 21 e 46 posti in meno rispettivamente, e dell’aumento di 45 posti nelle superiori».
Dietro alle indicazioni del ministero il diverso andamento delle iscrezioni nei rispettivi ordini: sostanzialmente stabili nella primaria (+11 iscritti), in calo nelle medie (-219 iscritti) e in forte aumento nelle superiori (+530 iscritti). Ma l’effetto complessivo, denunciano i sindacati, «è quello di aggravare le carenze di un organico che già nell’attuale anno scolastico era del tutto insufficiente rispetto al numero degli alunni». A confermarlo, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, le scelte dell’Ufficio scolastico regionale, «che per rispondere alle criticità e alle richieste delle famiglie ha fatto ricorso allo strumento della compensazione tra ordini di scuola diversi, generando però difficoltà perfino in alcune scuole in cui c’era stato un incremento di organico».
Diciotto docenti, infatti, sono stati trasferiti dalle superiori alle medie, il che non ha comunque consentito di formare tutte le classi richieste, oltre ad azzerare gli effetti positivi dell’incremento di organico nelle superiori. Aumentano anche i problemi nella scuola primaria, dove il taglio di 21 docenti avrà inevitabili ripercussioni sulla formazione delle classi, sul tempo scuola e sul sostegno agli alunni con difficoltà di apprendimento. Ad aggravare la situazione il fatto che le compensazioni non abbiano tenuto conto delle specificità territoriali in termini di rapporto alunni-docenti, collegamenti e impatto dei flussi immigratori, «determinano una distribuzione dei docenti che appare non del tutto equa e comprensibile».
Da qui l’allarme dei sindacati, che in attesa di una prima risposta positiva in sede di definizione dell’organico di fatto ribadiscono le ragioni della mobilitazione contro il ddl sulla Buona scuola. «Da un lato si fa propaganda – denunciano Zonta, Lamorte e Previti – dall’altro si continua con la politica di tagli e mancati investimenti sulla scuola, confermata dalla scelta di non attribuire una corsia preferenziale, nell’ambito della riforma, all’assunzione dei precari. Pienamente ribadite dunque le ragioni della nostra mobilitazione, che domani scriverà un nuovo capitolo con la fiaccolata indetta a Udine da Cgil, Cisl, Uil e Gilda (dalle 20.30 alle 23 in piazza San Giacomo): un’iniziativa che ci auguriamo possa vedere una massiccia partecipazione non solo dei lavoratori, ma anche degli studenti e delle loro famiglie».