Scuola, in Friuli Venezia Giulia 919 tagli

Le previsioni che avevamo fatto come Flc Cgil e Cisl Scuola sui tagli si attestavano attorno ai 750 posti in meno per la scuola della nostra regione. Comprendevano sia il personale docente che gli Ata e tenevano conto dei tagli decretati dal ministro agli organici di diritto e di fatto. Tali previsioni venivano commentate dagli addetti ai lavori come ipotesi esagerate, tutte da verificare, e siccome provenivano dal sindacato la taratura non poteva che essere fatta al ribasso.
Dopo l’incontro di ieri tra le i sindacati e il nuovo direttore dell’ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame, concernente l’informativa sull’adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto, possiamo dire che ci sbagliavamo, poiché il dato reale sui tagli va purtroppo al di sopra delle nostre previsioni. I posti da tagliare rispetto all’organico reale dello scorso anno scolastico ammontano a 641, così suddivisi:
184 posti nella scuola primaria;
– 268 posti nella scuola secondaria di 1° grado;
– 189 posti nella scuola secondaria di 2 ° grado.
Ai tagli sui docenti vanno aggiunti quelli relativi al personale Ata, che sono pari a 278 posti, così suddivisi per profilo professionale:
47 posti per gli assistenti amministrativi;
36 posti per gli assistenti tecnici;
185 posti per i collaboratori scolastici;
10 posti per i Dsga.
Nel complesso il sistema scolastico pubblico statale nella nostra regione subirà una decurtazione di 919 posti, contro la nostra previsione di 750.
Pare del tutto evidente che una riduzione di questa portata inciderà pesantemente sul funzionamento delle scuole. Non potrà essere garantita, come aveva invece promesso dal ministro, la scelta delle famiglie sul tempo scuola, sia per la primaria che per la secondaria di 1° grado. Assisteremo a un eccessivo affollamento delle classi, in alcuni casi si superano i 30 alunni per aula, con buona pace dei parametri di sicurezza che non potranno essere garantiti e di cui dovranno rispondere i dirigenti scolastici e gli amministratori locali, e lo stesso parametro qualitativo dell’istruzione sarà pregiudicato.
Il funzionamento delle scuole, tanto sul versante amministrativo quanto su quello operativo, dalla sorveglianza degli alunni all’apertura e chiusura dei plessi, non potrà essere garantito allo stesso modo di adesso, a meno che la fantasia organizzativa si spinga oltre il rispetto del contratto nazionale.
Abbiamo illustrato al direttore generale le difficoltà alle quali le scuole andranno incontro con l’apertura del prossimo anno scolastico, sottolineando anche le pesanti ricadute sul delicato terreno degli alunni diversamente abili, ai quali non è sufficiente un incremento dei docenti di sostegno, sempre all’interno dell’obiettivo dato dal ministero, poiché c’è in gioco l’istruzione ma anche l’integrazione di questi alunni le cui difficoltà vanno ben al di là del diritto all’istruzione.
Il ritornello che ci siamo sentiti riproporre nel corso di questi mesi è stato sempre quello, le indicazioni sui tagli non vanno esaminate e tanto meno discusse, ma semplicemente applicate. Di fatto sugli organici così taglieggiati non ci è stata data alcuna possibilità di concertare i criteri sulla base dei quali è avvenuta la distribuzione tra le province. L’unico elemento su cui ci si è basati è quello della proporzionalità in rapporto all’organico di fatto dello scorso anno. Un’impostazione fortemente contrastata da Flc-Cgil e Cisl Scuola, poiché non tiene conto della complessità territoriale e non è in grado di ridurre le disparità provinciali nel rapporto tra alunni e posti assegnati.
In una fase così delicata per il futuro del sistema dell’istruzione ci saremmo aspettati una maggiore apertura sulle relazioni sindacali da parte dell’Usr. Riteniamo che sia stato violato anche il diritto all’informazione previsto dai dispositivi contrattuali nazionali e regionali, visto che i dati sugli organici, soprattutto nella fase di adeguamento alla situazione di fatto, non ci sono pervenuti in tempo utile per la concertazione.
Di fronte a questo quadro e all’atteggiamento da parte dell’amministrazione scolastica regionale, riteniamo sia fondamentale ripristinare delle relazioni sindacali rispettose dei contratti, della funzione e degli interessi che il sindacato rappresenta, senza le quali sarà più complicato assolvere agli interessi complessivi del sistema scolastico, a partire dal diritto ad un istruzione pubblica uguale per tutti. Per questo valuteremo tutte le azioni, non solo sindacali, utili a ripristinare rapporti corretti e rispettosi delle regole contrattuali e chiederemo un incontro con il Prefetto al fine di illustrare il quadro che si sta delineando, e uno con l’assessore regionale per individuare la possibilità di un confronto con il ministero per ottenere la riduzione dei tagli, così come hanno fatto e ottenuto la Lombardia , che ha recuperato 1.040 posti, e la Sicilia , ottenendo 1.500 posti di sostegno e 300 Ata.
Natalino Giacomini, Flc Cgil Fvg; Donato Lamorte, Cisl Scuola Fvg