Scuola, la Beltrame non faccia da portavoce al ministro Gelmini












Le categorie di Cgil, Cisl e Snals hanno già risposto in maniera efficace e convincente, dati alla mano, alla visione idilliaca della scuola regionale che la direttrice dell’Ufficio scolastico Daniela Beltrame ha fornito nelle sue interviste, e della quale si assume perfino il merito.
Nell’esprimere la solidarietà e il sostegno a Maria Carmela Salvo e a tutti i precari lasciati a casa dalla Gelmini, per i quali cercheremo di trovare, in un confronto con la Regione, strumenti di sostegno al reddito, non posso esimermi dal definire irriguardosa l’intervista fornita dalla dirigente a Rai 3.
Irriguardosa nei confronti della Salvo, “tranquillizzata” con la promessa di una “supplenza breve” (speriamo non più breve delle 6 ore che le erano state affidate). Nei confronti dei tanti docenti precari che hanno sostenuto la scuola italiana, ai quali la direttrice ha spiegato che la scuola non può continuare a essere un serbatoio di occupazione e che dunque è giusto rimandarli a casa. Nei confronti dei genitori, ai quali fornisce un’immagine della realtà del tutto diversa da quella percepita da famiglie e sindacato. Irriguardosa infine verso quanti pensano che sulla scuola si debba investire e non tagliare, per garantire un futuro a questo Paese.
Da questo punto di vista consiglierei alla direttrice di cercare di gestire meglio la difficile situazione regionale, senza affannarsi a sostenere che è giusto tagliare perché la popolazione scolastica è diminuita e perché il sistema deve essere reso più efficiente, costringendolo a moltiplicare pani e pesci. Lo lasci fare al ministro Gelmini e ai partiti della maggioranza, dei quali dà talvolta l’impressione di fare da portavoce.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg