Scuola, la Cgil Fvg mobilitata contro i tagli e il contratto separato

Non si ferma la mobilitazione della Flc-Cgil Friuli Venezia Giulia contro i tagli alla scuola pubblica previsti dalla legge 133/2008. «Tagli che restano confermati nella sostanza si legge in una nota della segreteria regionale – anche alla luce dell’ordine del giorno presentato l’11 dicembre scorso dal Consiglio dei ministri. si concentrano da subito sulla scuola primaria, il cui modello pedagogico e didattico, invidiato da tutta l’Europa, viene spazzato via, per far posto al maestro unico o prevalente che dir si voglia, che si impone come riferimento per tutti i modelli orari, dalle 24 ore al tempo pieno, anch’esso pesantemente indebolito».
Unica variazione di sostanza prevista dal Governo il rinvio all’anno scolastico 2010-2011 dell’aumento di 0,2 punti nel numero massimo di alunni per classe. «Mentre troveranno piena attuazione già dal prossimo anno scolastico – spiega il segretario regionale Natalino Giacomini – i regolamenti relativi al riordino del primo ciclo, al dimensionamento della rete scolastica e all’utilizzo delle risorse umane della scuola». Circa 1.800, secondo i calcoli della Flc-Cgil, i posti di lavoro soggetti a tagli in regione nel solo anno scolastico 2009-2010, di cui 1.300 tra i docenti e 500 tra il personale tecnico e amministrativo (Ata). «Oltre un terzo di questi tagli – spiega ancora Giacomini – sono legati alla mancata conferma di circa 500 docenti e quasi 200 Ata precari. Praticamente irrilevante, poi, il rinvio dell’innalzamento del numero di alunni per classe, perché si riferisce solo al valore massimo, mentre nulla si dice riguardo alla soglia minima».
Alla rientro a scuola dopo le ferie, quindi, la Flc-Cgil promuoverà una nuova campagna d’informazione tra i lavoratori, gli studenti e le famiglie, «per smentire – spiega Giacomini – le notizie rassicuranti sul presunto dietrofont del Governo». Parallelamente la categoria porterà avanti la sua iniziativa per promuovere un referendum tra i lavoratori della scuola, circa 25.000 in Friuli Venezia Giulia, sull’ipotesi di rinnovo contrattuale 2008-2009 firmata il 17 dicembre da Cisl, Uil, Snals, Confsal e Gilda con l’Aran. «Un accordo che la Cgil ha respinto – spiega ancora Giacomini  perché prevede aumenti largamente inferiori all’inflazione nel biennio di riferimento, il 3,2% complessivo contro il 6% richiesto unitariamente dai sindacati. Con questi aumenti si allarga ancora di più la forbice tra i lavoratori della scuola italiana e quelli europei. Visto che anche il ministro Gelmini concorda che il personale della scuola è sottopagato, le scelte dell’accordo non vanno certo nella direzione giusta. Non solo: non esistono proposte sulla stabilizzazione dei precari attraverso un piano di assunzioni in ruolo: questo non dà garanzie né ai lavoratori né alla stabilità del servizio scolastico».