Scuola, prosegue lo stato di agitazione contro i tagli ai docenti




Diciannove tagli in meno rispetto a quelli inizialmente predisposti dall’Ufficio scolastico regionale. Questo l’esito dell’incontro di conciliazione chiesto dalle segreterie regionali di Cils Scuola e Flc-Cgil, tenutosi ieri alla Prefettura di Trieste. Un risultato giudicato positivo ma insufficiente dai sindacati, perché il quadro complessivo dei tagli al personale docente nelle scuole regionali, che scendono da 397 a 378, resta negativo. «Pur prendendo atto positivamente del rientro dei 19 posti in organico di diritto per l’anno scolastico 2010-2011 – scrivono in una nota i segretari Donato Lamorte (Cisl Scuola) e Natalino Giacomini (Flc-Cgil) – abbiamo deciso di non conciliare».
Resta confermato quindi lo stato di agitazione proclamato due settimane fa, quando i sindacati constatarono che i tagli predisposti dall’Ufficio scolastico regionale sull’organico docente delle scuole secondarie di 1° grado «superavano di ben 22 cattedre quelli previsti dalle tabelle allegate al decreto legge del ministero».
Il recupero di 19 cattedre – effettuato sugli organici della secondaria di 2° grado, dove i tagli sono scesi da 176 a 157 – non ha sciolto tutti i nodi. Ma è rimasto irrisolto l’altro problema sollevato dai sindacati, legato al fatto che il taglio era effettuato interamente dell’organico di diritto, anche questo in contrasto con le indicazioni ministeriali. Cisl Scuola e Flc hanno ribadito la loro contrarietà a questa scelta, «che inibirà la possibilità di eventuali immissioni in ruolo, impedendo la stabilizzazione di molti contratti».
I sindacati, infine, hanno espresso fin d’ora la propria assoluta contrarietà a nuovi tagli in sede di adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto: «Dal momento che il taglio al personale docente è stato effettuato in un’unica soluzione e non in due fasi come suggeriva il ministero, l’ipotesi di ulteriori riduzioni è esclusa in partenza».