Scuola pubblica, oltre mille i posti tagliati in Fvg

Sono oltre mille i posti di lavoro che saranno tagliati nelle scuole del Friuli Venezia Giulia con l’inizio del prossimo anno scolastico. A chiarirlo è Natalino Giacomini, segretario regionale della Flc-Cgil, sulla base dell’ultima circolare ministeriale relativa agli organici docenti e Ata. «Gli organici – spiega Giacomini – saranno ridotti di 642 posti tra il personale docente e di 303 tra il personale tecnico e amministrativo. Tra gli insegnanti, in particolare, sono previsti 206 posti in meno nella scuola primaria, 280 nella secondaria di primo grado e 156 nelle medie superiori. Il quadro peggiorerà ulteriormente quando saranno noti i tagli sugli organici di fatto nelle superiori, ancora non quantificati, e quelli legati all’insegnamento della seconda lingua straniera nelle medie inferiori, che ammonteranno a circa 150 posti».

TAGLI PERSONALE SCUOLE FRIULI VG

Ordine

Posti org. di diritto

Posti org.
di fatto

Totale posti tagliati

Iscrizioni
 alunni

Scuola Primaria 

146

60

206

+ 411

Scuola sec. di 1° gr.

 247

33

280

+ 775

Scuola sec. di 2 ° g.

156

(da definire)

156

– 11

Tot. DOCENTI

549

93

642 *

+ 1.175

ATA

 

 

 

 

303**  

 

 

TOTALE

 

 

 

 

945 

 

 

* il numero non tiene conto degli ulteriori tagli sul personale docente impegnato
nell’insegnamento della seconda lingua straniera
** tagli Ata per provincia: 38 Gorizia, 50 Trieste, 71 Pordenone, 144 Udine

Complessivamente, quindi, il numero dei tagli dovrebbe arrivare a 1.100 posti, di cui 800 tra il personale docente. «Un colpo pesantissimo – dichiara Giacomini – alla qualità del nostro sistema scolastico, ma anche dal punto di vista occupazionale. Stiamo infatti di mille posti di lavoro in meno: dei quali solo una piccola parte sarà recuperata rientrerà in seguito alle uscite, volontarie e in molti casi forzate, del personale che ha raggiunto l’età pensionabile».
Sotto il profilo della didattica, la Flc giudica gravissime le scelte del Governo: «Ne esce letteralmente distrutto – commenta ancora Giacomini – il modello didattico della scuola elementare, dove l’informatica, l’insegnamento della lingua straniera e le attività aggiuntive spariranno. Si torna al passato, e la prospettiva non è molto diversa nella scuola media, che era quella su cui investire maggiormente e che invece viene anch’essa pesantemente colpita dai tagli. Tutto questo mentre crescono le iscrizioni e cresce la domanda di tempo pieno, in esatta antitesi con quanto dispone il ministero, che non garantisce neppure la presenza del personale necessario a coprire il servizio mensa».
Giacomini chiude con un appello a Cisl e Uil: «Ci hanno accusato di lanciare allarmi infondati, ma purtroppo la situazione si conferma esattamente la stessa che noi abbiamo ripetutamente denunciato. Noi abbiamo scelto di scendere in piazza, gli altri sindacati hanno preferito firmare accordi e credere alla promesse del Governo: il fronte deve ricompattarsi, per arginare gli effetti di tagli che si annunciano devastanti sul futuro della scuola pubblica e per i tantissimi precari che perderanno il posto di lavoro: sono loro, questi lavoratori, la nostra priorità. Ci troviamo di fronte a una vera e propria crisi: la politica regionale e le istituzioni devono prenderne atto: a partire dai gruppi presenti in Consiglio, che non hanno ancora risposto, con la sola eccezione di Rc, alla nostra richiesta di convocazione».