Sicurezza sul lavoro, Cgil-Cisl-Uil lanciano una raccolta di firme

Contrastare le modifiche al Testo unico sulla sicurezza e rivendicare il rafforzamento delle iniziative regionali in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Questi gli obiettivi della raccolta di firme annunciata da Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia, che coinvolgerà i lavoratori di tutti i settori, pubblici e privati.
Oltre a sollecitare l’impegno dei parlamentari del Fvg, dell’amministrazione regionale e delle autonomie locali in difesa del Testo unico approvato nel 2008, i sindacati chiedono alla Giunta Tondo la destinazione di una quota vincolata del 2% del Fondo sociosanitario ad attività di prevenzione e il raddoppio degli organici dei servizi di medicina del lavoro delle Aziende sanitarie, con l’obbligo – precisano – di dedicare ad attività dirette di prevenzione e vigilanza almeno il 60% dell’orario del personale in servizio. «Il nuovo Piano socio-sanitario – spiegano le segreterie regionali in una nota unitaria – sarà il primo banco di prova per misurare l’effettiva volontà del governo regionale su questo versante».
L’avvio della petizione è stato deciso al termine di una riunione convocata per discutere i dati sull’andamento infortunistico 2008, resi noti dall’Inail. «Nonostante la significativa riduzione registrata a livello nazionale e regionale – affermano Cgil, Cisl e Uil – il numero di casi, e in particolare di casi gravi e mortali, resta un tributo inaccettabile. Preoccupa inoltre l’aumento delle malattie professionali, con l’insorgere di nuove patologie, fenomeno di cui si parla troppo poco. Se si vuole che la tendenza al calo degli infortuni prosegua, in ogni caso, è indispensabile proseguire sulla strada della fermezza, della piena applicazione delle leggi e delle sanzioni: l’esatto contrario di quanto si propone il Governo con lo stravolgimento del testo unico». Da qui anche la richiesta di rafforzare potenziare i servizi di prevenzione e vigilanza delle sei Aziende sanitarie del Fvg e di un intervento legislativo specifico sugli appalti, che escluda le gare al massimo ribasso e garantisca il pieno rispetto dei contratti, degli obblighi previdenziali e delle norme sulla sicurezza.