Sos lavoro: più ammortizzatori subito e strategie per il dopo-crisi

Se alla fine dell’anno la situazione confermerà le proiezioni illustrate a Udine dall’assessore Rosolen, il Friuli Venezia Giulia si troverà con un tasso di disoccupazione superiore di oltre due punti percentuali a quello su cui si era assestato il nostro mercato del lavoro prima della crisi. Ma la previsione di 12mila disoccupati in più è purtroppo soltanto un dato parziale: senza un adeguato finanziamento degli ammortizzatori sociali, i posti di lavoro persi rischiano di essere molti di più.
Due quindi le strategie da mettere in campo, in linea con quanto abbiamo chiesto la scorsa settimana, alla prima riunione del tavolo di concertazione: innanzitutto far fronte all’emergenza potenziando gli ammortizzatori in deroga, quindi delineare gli interventi che saranno necessari per sostenere una ripresa economica e occupazionale che si annuncia ancora lontana.
Le stesse organizzazioni imprenditoriali hanno concordato con noi sul fatto che la priorità assoluta, in questo momento, sono gli ammortizzatori sociali. Solo così si potranno contenere gli effetti della crisi in termini di licenziamenti. Ma è indispensabile anche guardare al dopo-crisi e incominciare da subito a definire una nuova strategia d’intervento, capace di mettere insieme politiche di sostegno alle imprese (infrastrutture, incentivi, finanziamenti alla ricerca e all’innovazione) e misure di welfare, in una logica coordinata.
Oltre a limitare l’impatto della crisi, bisogna anche lavorare per mettere la macchina produttiva nelle migliori condizioni per ripartire. Questo impone alla Giunta e ai partiti di maggioranza, tra l’altro, una seria riflessione sui criteri discriminatori che hanno contraddistinto gli interventi in materia di welfare. Si sta negando infatti un giusto sostegno a migliaia di lavoratori pesantemente colpiti dalla crisi. Lavoratori il cui contributo resta fondamentale per la nostra economia, come sottolineato anche da autorevoli esponenti degli industriali e delle associazioni artigiane.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg