Spending review, protesta anche la scuola
«Questo decreto è solo una scorciatoia per fare cassa e si accanisce su un settore, quello della scuola, che in regione ha già perso 2mila posti di lavoro per effetto della riforma Gelmini». Le segreterie regionali di Cgil e Uil scuola spiegano così la loro adesione alla mobilitazione contro la spending review e alla manifestazione nazionale di protesta indetta per giovedì 19 luglio a Roma, davanti al Ministero della Funzione pubblica. «Il Governo – denunciano i segretari regionali Natalino Giacomini (Flc-Cgil) e Ugo Previti (Uil scuola) – disattende in pieno gli impegni assunti solo due mesi fa coi sindacati del pubblico impiego e della scuola: per questo Cgil e Uil scenderanno in piazza, convinti che gli accordi firmati a maggio vadano difesi con atteggiamenti coerenti. Né possono passare sotto silenzio le scelte contraddittorie e discriminanti in materia di prepensionamento: siamo infatti di fronte a norme che definiscono regole diverse non soltanto tra lavoratori pubblici e privati, ma anche tra pubblico impiego e scuola».
La denuncia arriva a margine dell’incontro tenutosi oggi a Trieste tra i sindacati e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame. Sul tavolo gli effetti della spending review sul sistema scolastico regionale, che subirà la cancellazione di 9 dirigenti scolastici e altrettanti direttori dei servizi generali – denunciano ancora Cgil e Uil – a causa della riduzione del regime di tutela assegnato al friulano. «Di fatto – spiegano Giacomini e Previti – cresce il numero di scuole considerate al di sotto delle dimensioni minime ai fini della presenza di un dirigente e di un Dsga: chi ha già vinto il relativo concorso, pertanto, si vedrà negata l’immissione in ruolo. Un esito al quale hanno contribuito sia il piano di dimensionamento 2012/2013 della Regione sia il rinvio del pensionamento di 12 dirigenti inopinatamente deciso dall’Ufficio scolastico».