Tagli alla cultura, Slc-Cgil e Uilcom sostengono la protesta del 30
È con estrema preoccupazione che le scriventi organizzazioni sindacali stanno seguendo l’evolversi della legge finanziaria regionale, che nella sua prima stesura prevede un forte decremento delle risorse a disposizione del comparto della cultura.
I tagli lineari annunciati dall’assessore De Anna, con il dimezzamento dei fondi 2011 per gli enti primari e l’azzeramento dei contributi per gli altri, pongono in seria discussione la tutela occupazionale per centinaia di lavoratori e prospettano un pesante impoverimento dell’offerta culturale, compresa le attività dei piccoli teatri di provincia, sostenuta dall’ente regionale teatrale. Un film già visto nel recente passato, con il ridimensionamento prima ed il superamento poi dell’Orchestra sinfonica del Fvg.
In un periodo di crisi come quello attuale è legittimo e comprensibile procedere a un taglio delle spese, ivi comprese quelle destinate al settore della cultura, ma non è accettabile una riduzione come quella prevista, che non comporterebbe soltanto il ridimensionamento delle produzioni, ma la chiusura definitiva per decine di associazioni, enti, teatri.
Centinaia di lavoratori, tra quelli direttamente coinvolti e quelli dell’indotto, resterebbero senza occupazione e ironia della sorte anche senza ammortizzatori sociali, che non sono previsti per questo settore. Oltre ai riflessi sul comparto grafico e tipografico, vista la minore domanda di commesse per depliant e opuscoli, le ricadute saranno pesanti anche in termini di entrate fiscali e contributive, aggravando così la già difficile situazione del mondo del lavoro regionale.
Ecco perché sosterremo la manifestazione promossa dalle associazioni e dagli enti culturali in programma venerdì 30 novembre, nella convinzione che sia ancora possibile un ripensamento della Giunta e della maggioranza per recuperare, nelle pieghe del bilancio, quelle risorse che possano coprire almeno una parte dei tagli previsti.
Emanuela Bizi (Slc-Cgil Fvg)
Paolo Battaino (Uilcom Udine)
I tagli lineari annunciati dall’assessore De Anna, con il dimezzamento dei fondi 2011 per gli enti primari e l’azzeramento dei contributi per gli altri, pongono in seria discussione la tutela occupazionale per centinaia di lavoratori e prospettano un pesante impoverimento dell’offerta culturale, compresa le attività dei piccoli teatri di provincia, sostenuta dall’ente regionale teatrale. Un film già visto nel recente passato, con il ridimensionamento prima ed il superamento poi dell’Orchestra sinfonica del Fvg.
In un periodo di crisi come quello attuale è legittimo e comprensibile procedere a un taglio delle spese, ivi comprese quelle destinate al settore della cultura, ma non è accettabile una riduzione come quella prevista, che non comporterebbe soltanto il ridimensionamento delle produzioni, ma la chiusura definitiva per decine di associazioni, enti, teatri.
Centinaia di lavoratori, tra quelli direttamente coinvolti e quelli dell’indotto, resterebbero senza occupazione e ironia della sorte anche senza ammortizzatori sociali, che non sono previsti per questo settore. Oltre ai riflessi sul comparto grafico e tipografico, vista la minore domanda di commesse per depliant e opuscoli, le ricadute saranno pesanti anche in termini di entrate fiscali e contributive, aggravando così la già difficile situazione del mondo del lavoro regionale.
Ecco perché sosterremo la manifestazione promossa dalle associazioni e dagli enti culturali in programma venerdì 30 novembre, nella convinzione che sia ancora possibile un ripensamento della Giunta e della maggioranza per recuperare, nelle pieghe del bilancio, quelle risorse che possano coprire almeno una parte dei tagli previsti.
Emanuela Bizi (Slc-Cgil Fvg)
Paolo Battaino (Uilcom Udine)