Trasporto pubblico, stop ai tagli: chiesto incontro sindacati-Serracchiani

Ripristinare
un livello adeguato di finanziamenti al trasporto pubblico locale, cancellando
i tagli di 6 milioni decisi dalla Giunta Tondo. E’ quanto chiedono i sindacati
di categoria Filt-Cgil,Fit-Cisl, Uil trasporti, Ugl e Faisa-Cisal, al nuovo
governo regionale, in un appello unitario nel quale le segreterie sollecitano
un incontro con la presidente Debora Serracchiani.
La richiesta arriva alla vigilia del presidio organizzato per lunedì 13 maggio
a Trieste, dalle 10 alle 12, davanti alla sede del Consiglio regionale.
Un’iniziativa decisa nell’ambito della mobilitazione nazionale per il rinnovo
del contratto del Tpl, ma che punta anche a ottenere – a livello regionale
-«impegni sui finanziamenti necessari a garantire un livello di servizio
adeguato alle richieste dell’utenza».
I tagli della precedente Giunta, circa 6 milioni di euro, hanno prodotto come conseguenza
– sostengono i sindacati – una riduzione dei servizi che ha penalizzato chi
maggiormente utilizzano i mezzi pubblici. Nelle aree metropolitane questo ha
comportato tagli di linee e riduzioni del servizio, soprattutto in alcune fasce
orarie e nei giorni festivi, nelle realtà extraurbane ha ulteriormente penalizzato
le aree più periferiche. Le organizzazioni sindacali, che hanno da subito
manifestato la loro contrarietà ai tagli, chiedono alla nuova Giunta, oltre al
ripristino dei finanziamenti tagliati, la garanzia che il settore abbia, per i
prossimi anni, risorse certe e tali da garantire quei livelli di qualità che
hanno contraddistinto il Tpl in Friuli Venezia Giulia». Da qui la richiesta
d’incontro con il nuovo Presidente, anche in quanto titoalre della delega ai trasporti
ed alla mobilità.
Tra i temi da discutere anche le incertezze del quadro finanziario nazionale, nell’ambito
del quale non risultano tuttora chiarite le disponibilità economiche riferite
alle regioni ordinarie e a statuto speciale. Per queste ultime, inmp articolare,
non è ancora garantita la copertura del fondo che dovrebbe portare al trasporto
pubblico un importo complessivo stimabile in almeno 650 milioni di euro l’anno.
«Lo stretto intreccio della vertenza contrattuale con queste problematiche –
concludono i sindacati – confermano la necessità che, anche nel nuovo quadro
politico-istituzionale, il confronto venga ripreso e sviluppato in sede
governativa».