Uffici scolastici periferici, personale dimezzato
Pesanti carenze di organico negli uffici periferici del ministero dell’Istruzione. A denunciarle le segreterie regionali dei sindacati scuola di Cgil, Cisl, Uil, assieme allo Snals e alle categorie del pubblico impiego, in un una lettera inviata al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Pietro Biasiol, alla presidente della Regione Debora Serracchiani e al Prefetto di Trieste Anna Paola Porzio, commissario di Governo per il Fvg.
L’emergenza nasce dalla mancata sostituzione del personale collocato in quiescenza in questi ultimi anni, il che ha portato a un sostanziale dimezzamento degli organici sia per l’Ufficio scolastico regionale che per i quattro uffici provinciali, dove opera complessivamente, oggi, un centinaio di dipendenti del ministero. «Questa situazione, che ha già portato a carichi e condizioni di lavoro insostenibili, si aggraverà ulteriormente prima della fine del 2016 con il pensionamento di altre 8 unità», scrivono i sindacati, ricordando che a pagarne le conseguenze sono anche docenti e Ata. L’accumulo delle pratiche arretrate colpisce infatti tutti quei lavoratori della scuola che attendono risposte dagli uffici periferici del Miur, ad esempio per ricostruzioni di carriera o pratiche pensionistiche.
Se le carenze di organico riguardano tutte le sedi, ad aggravare le condizioni di lavoro intervengono altri problemi specifici come l’inefficienza delle reti internet o la mancata installazione di impianti di condizionamento. «E’ chiaro che tutto questo – scrivono Cgil, Cisl, Uil e Snals – rende estremamente difficile l’organizzazione dei servizi, la cui fornitura è affidata interamente alla professionalità, alla buona volontà e alla disponibilità di lavoratori e dirigenti». Da qui la richiesta all’Usr, alla Regione e al Prefetto di «aprire un tavolo di confronto teso a sollecitare gli organi competenti, cioè il ministero, a intervenire per rimediare a una situazione d’incertezza che si fa sentire per tutto il corso dell’anno scolastico e che ne condiziona pesantemente questa fase di avvio».
L’emergenza nasce dalla mancata sostituzione del personale collocato in quiescenza in questi ultimi anni, il che ha portato a un sostanziale dimezzamento degli organici sia per l’Ufficio scolastico regionale che per i quattro uffici provinciali, dove opera complessivamente, oggi, un centinaio di dipendenti del ministero. «Questa situazione, che ha già portato a carichi e condizioni di lavoro insostenibili, si aggraverà ulteriormente prima della fine del 2016 con il pensionamento di altre 8 unità», scrivono i sindacati, ricordando che a pagarne le conseguenze sono anche docenti e Ata. L’accumulo delle pratiche arretrate colpisce infatti tutti quei lavoratori della scuola che attendono risposte dagli uffici periferici del Miur, ad esempio per ricostruzioni di carriera o pratiche pensionistiche.
Se le carenze di organico riguardano tutte le sedi, ad aggravare le condizioni di lavoro intervengono altri problemi specifici come l’inefficienza delle reti internet o la mancata installazione di impianti di condizionamento. «E’ chiaro che tutto questo – scrivono Cgil, Cisl, Uil e Snals – rende estremamente difficile l’organizzazione dei servizi, la cui fornitura è affidata interamente alla professionalità, alla buona volontà e alla disponibilità di lavoratori e dirigenti». Da qui la richiesta all’Usr, alla Regione e al Prefetto di «aprire un tavolo di confronto teso a sollecitare gli organi competenti, cioè il ministero, a intervenire per rimediare a una situazione d’incertezza che si fa sentire per tutto il corso dell’anno scolastico e che ne condiziona pesantemente questa fase di avvio».